(ASI) - L’Istat annuncia oggi l’ulteriore frenata dell’inflazione a febbraio, il cui tasto si attesta al +0,5% sull’anno, in discesa rispetto alla stima preliminare.
Stanno rientrando i rincari avvenuti nei giorni scorsi su alcuni prodotti del settore agroalimentare, a volte in maniera del tutto speculativa a causa del freddo. Il tasso di inflazione relativo ai prodotti del “carrello della spesa” diminuisce complessivamente del -0,6% su base annua.
La frenata del tasso di inflazione è determinata dalla fase di stallo in cui si trovano i consumi interni, confermata dai recenti dati sull’andamento delle vendite a gennaio (-0,5% sul mese, -0,8% sull’anno), la diminuzione in volume sull’anno segna addirittura quota -1,9%.
La crescita dei prezzi a questi livelli determina ricadute di 148 Euro annui a famiglia, somma che contribuisce a decurtare ulteriormente la capacità di acquisto di queste ultime.
È noto, infatti, quanto emerge dal nostro recente studio sull’andamento dei redditi e dei consumi, da cui emerge che la spesa delle famiglie cresce in maniera molto più veloce del reddito: dal 2013 al 2018 abbiamo registrato una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%.
“Considerando la persistente crisi nel mercato del lavoro, è evidente la necessità di intervenire con urgenza e decisione sul fronte dell’occupazione e della redistribuzione dei redditi.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
Un compito che ci aspettiamo diventi la priorità assoluta per il Governo che guiderà il Paese. Risollevare i bilanci delle famiglie è fondamentale per rilanciare la domanda interna e i consumi e, di conseguenza, anche per dare nuovo impulso ad una crescita ancora troppo instabile ed incerta.