(ASI) Il Summer Jamboree è giunto ormai quasi a conclusione; il secondo sabato della manifestazione di musica e cultura anni Quaranta e Cinquanta vede una Senigallia presa d'assalto, con frotte di turisti e appassionati che bloccano le strade, rendendo difficile percorrere le poche decine di metri che separano la rocca dal foro annonario.
Soddisfazione sui volti degli organizzatori che ogni anni assistono alla crescita del flusso di spettatori che da ogni parte d'Italia si riversano nell'antica città gallica sulle sponde dell'Adriatico. Sotto il palco del foro avviciniamo Dario Salvatori, voce storica della radio italiana, giornalista e critico musicale. Da quanto tempo partecipa al Summer Jamboree? L'ho visto nascere ben dodici anni fa. Una passione, quella per i '50, che si materializza in uno spettacolo nato per amanti del genere ma che, nell'arco di alcuni anni, diventa punto di ritrovo e di condivisione per vecchie e nuove generazioni.
Perché il rock dei primordi, lo swing, il jazz, il doo wop ha così presa anche sui ragazzi? Questa musica ha un ritmo travolgente che investe qualunque ascoltatore. Inoltre è una musica trasparente, pulita, gioiosa, allegra che fa presa anche su adolescenti dalla scarsa preparazione in materia. Certamente questa poca conoscenza musicale non soltanto colpa loro, ma anche del tipo di musica che le radio e la televisione propongono loro. Facciamo un salto indietro nel tempo: 30 - 40 anni fa un festival come questo avrebbe avuto presa in Italia? Nei '70 George Lucas rilanciò quegli anni ruggenti con una pellicola passata alla storia, American Graffiti. Il mondo, che allora viveva un periodo particolare, difficile, seppe rivalutare il clima spensierato e divertente degli Anni Cinquanta; in Italia invece ciò non accadde. In Italia l'arte, quindi anche la musica, doveva essere 'impegnata', cioè avere un indirizzo, una connotazione sociale e politica.
Potremmo quindi dire che Guccini ha ucciso Grease? Guccini in gioventù si esibiva con la giacca lucida eseguendo brani come quelli che stiamo ascoltando e in alcuni suoi libri lo ricorda anche! Sai, quando si matura si tende anche ad affrontare e ad analizzare il passato con un'altra ottica. Il problema è che quest'ottica avrebbe dovuto averla quando scrisse la Locomotiva.
Dalla sospensione del Festival Bar manca in Italia un grande appuntamento estivo. Il SJ potrebbe assumere una valenza nazionale? Due cose diverse. Il Festival Bar fu una grande iniziativa ma in mano alle case discografiche che, venuta meno l'importanza dell'iniziativa, decisero alla fine di togliere il loro appoggio e così di lasciarlo decadere. Inoltre il FB era prettamente televisivo e la televisione ha inciso non positivamente sull'iniziativa canora. No, il Summer viene vissuto in prima persona, non intaccato dalla Tv troppo dipendente dai numeri degli indici di ascolto.
La stampa a suo avviso dovrebbe mostrare più attenzione per questo grande raduno? Ogni anno mi stupisco di come, dall'inizio alla fine, il Summer sia seguito principalmente da giornali locali. Il 'nazionale' dà poco spazio ad un evento che ha portato sul suo palco stelle del firmamento del rock, cosa che sinceramente non capisco o che forse è sintomatica di una tendenza, tutta italiana, a dare spazio ad iniziative che abbiano un'accezione di fondo politica, o come dicevamo prima impegnata. Festival locali che tuttavia riescono a suscitare un'interesse che va ben oltre la materia trattata vengono tenuti in considerazione da testate e network regionali e non; manifestazioni come il Summer, alle quali la gente risponde numerosa e con entusiasmo, godono di minore attenzione mediatica.
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