(ASI) Sabato 11 Aprile, con inizio dalle ore 21, a Fontanetto Po (VC), città natale del grande violinista e compositore Giovanni Battista Viotti, andrà in scena in prima assoluta " Lo Scrigno e l'Anima" l'attesissimo spettacolo ispirato alla vita e all'opera del compositore piemontese.
Uno spettacolo decisamente originale, che nel graziosissimo Teatro Viotti, intitolato al compositore, farà rivivere in modo inatteso e suggestivo le vicende biografiche di un importante personaggio della storia della cultura italiana che aspetta ancora di essere adeguatamente studiato e compreso.
Costruito intorno alla figura di Viotti, lo spettacolo si sviluppa secondo una efficace doppia partitura, in cui vicende biografiche ed opere musicali si relazionano costantemente in un sapiente contrappunto dove una voce è ragione ed occasione espressiva per l' altra.
Uno spettacolo teatrale, dunque, ma anche un concerto. O, anche , un concerto in una pièce teatrale.
Difficile chiudere in una sola parola "Lo Scrigno e l'Anima", esattamente come difficile è ri(con)durre Giovanni Battista Viotti ad un solo ruolo: violinista, compositore, organizzatore, impresario teatrale, commerciante...etc. Viotti è tutte queste figure e molto di più.
Vissuto in un'epoca di profonde trasformazioni sociali e culturali, tra due secoli "l' un contro l'altro armato", Viotti serbò intatti per tutta la vita lo scrigno e, insieme, l'anima: lo scrigno che custodiva il patrimonio stilistico classico ormai consolidato - e che mai rinnegò, neppure nelle opere della tarda maturità - e l'anima, l' inquieto pathos romantico che lo portò ad andare sempre verso l'ignoto, icona del perfetto viaggiatore romantico tanto in senso geografico che in senso spirituale.
Scritto e diretto da Giovanni Mongiano, che in scena interpreterà proprio Giovanni Battista Viotti, con Anna Mastino nel ruolo della sua fedele cameriera, prodotto da TeatroLieve, lo Scrigno e l'Anima si avvale del contributo musicale e interpretativo del QuartettoViotti(Franco Mezzena, Nancy Barnaba, Luca Ranieri, M. Cecilia Berioli) che, presente in scena, prende attivamente parte alla narrazione teatrale.
Un intreccio sapiente di parole e musica, memorie e desideri, passato e futuro, attraverso le capitali europee travolte anch'esse dai brividi rivoluzionari. Un viaggio esemplificato dal repertorio musicale scelto che, partendo dalle prove giovanili dei primi quartetti arriva fino agli ultimi – concertanti, dedicati alla memoria del fratello Andrée - fulgidi esempi di un Classicismo in perfetto equilibrio tra tensione espressiva ed armonia formale.
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