Dotata di talento, fascino e innata eleganza, Lucia Aliberti si è dedicata in primis all'Opera, ma anche a concerti e galà, teatrali e televisivi. Ha cantato tre volte al Vaticano, oltre che per i più importanti Reali e Capi di Stato. Ricordiamo, tra le altre, l'esibizione per il Santo Padre Giovanni Paolo II in Vaticano in occasione del Giubileo mondiale delle famiglie, in mondovisione Rai: in quell'occasione fece il giro del mondo la foto in cui Lucia Aliberti in preda all'emozione abbraccia e bacia Papa Woytila, trasgredendo involontariamente il severo protocollo ufficiale. "Allora tutti mi rimproverarono per l'impulsività, mentre il Pontefice si confermò esempio di umanità e bonarietà". E ancora i concerti per l'Unesco, l'Unicef, per il Principe Carlo d'Inghilterra a Parigi al Teatro delle Nazioni Unite, per la Regina Sirikit a Bangkok in Tailandia, per il Principe Hiro del Giappone e la famiglia reale a Tokyo, per il Principe Alberto di Monaco allo Sporting Club di Montecarlo, per il presidente tedesco Horst Kohler a Berlino, per il presidente Edmund Stoiber, per il cancelliere Helmut Kohl a Bonn; ed è stata ancora Guest Star della "Fete Imperiale Opernball" a Vienna nel giugno 2012 con la famosa orchestra Rondò Vienna.
Lucia Aliberti, avvolta in un bellissimo abito Escada, ha dichiarato di essere particolarmente contenta di aver ricevuto in Italia un premio di tale rilievo da Lina Wertmüller, e ha ringraziato Pascal Vicedomini e Antonio Petruzzi, direttori artistici del Capri Hollywood Film Festival. In passato il premio è stato assegnato per lo più a stelle del cinema come Gerard Depardieu, Harvey Keitel, Marco Bellocchio, o a rock star come Mariah Carey e Zucchero; tra i divi della lirica, solo Luciano Pavarotti ha ricevuto il "Capri Art Award" prima di Lucia Aliberti, anch'essa beniamina del pubblico. Visitatissimo il sito ufficiale www.lucia-aliberti.com e cliccatissima la sua fan page su facebook, che ad ogni nuovo evento si impenna facendo registrare decine di migliaia di contatti. Tra questi molti appassionati italiani, che, invece di "rincorrerla" nei teatri europei, attendono da diverse stagioni di vederla di nuovo in Italia, dove è ancora vivo il ricordo delle sue interpretazioni, in particolare di quelle scaligere. A Milano alla Scala è stata infatti protagonista di una memorabile "Beatrice di Tenda", "La Sonnambula", "Don Pasquale" e ben tre edizioni di "Lucia di Lammermoor", tra cui quella con i costumi firmati Missoni.
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