(ASI)A Milano, presso la Chiesa Russa Ortodossa (sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca, guidato da Sua Santità Kiril), si è svolta una sobria e partecipata cerimonia religiosa in ricordo e onore dell'ultimo Zar Nicola II e della famiglia imperiale Romanov, trucidati nel 1918 dai bolscevichi, e riconosciuti Santi Martiri Cristiani dalla Chiesa Ortodossa.
Oltre alla normale affluenza di fedeli domenicali, russi ma anche moldavi, ucraini e georgiani, erano presenti diversi italiani, in particolare i rappresentanti dell'associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, del circolo culturale zarista Amici della Russia Imperiale e della associazione dei Cavalieri Giovanniti Ortodossi che porta avanti la legittima tradizione del priorato russo ortodosso e delle quaranta commende ereditarie dell'Ordine di Malta dello Zar Paolo I. A guidare l’aristocratica delegazione è stato il nobile, cavaliere capitano Antonio Imperatore (signore di Ficarazzi, barone di Garescio, Bulfara e Pellizzaro), nobile italiano e fedele ortodosso.
"Noi ricordiamo la nostra storia e portiamo avanti le nostre tradizioni" ha dichiarato la principessa Natacha Troubezkoy, madrina dei Giovanniti Ortodossi, scrittrice, discendente da una storica famiglia di artisti, letterati e filosofi, fra i quali uno dei fondatori del movimento culturale eurasiatico. "Onoriamo la figura di un grande imperatore e di un martire cristiano, ucciso dai comunisti. Ma siamo presenti anche per confermare il forte legame di cultura e amicizia che lega l'Italia alla Russia" ha spiegato il sanguigno conte romagnolo Guido Farneti Merenda Salecchi (presidente di Aristocrazia Europea), fra i suoi illustri antenati anche nobili militari russi come i conti Ermolov e i principi Scherbatov.
In chiesa non si parla di geopolitica ma si prega per la pace fra i fratelli cristiani ortodossi russi e ucraini della antica bizantina "Rus' di Kiev", terre e popoli da sempre insieme, prima nell'impero zarista di tutte le Russie e poi nella Unione Sovietica. E i Volontari Nazionali della Santa Croce (gruppo ecumenico di assistenza sociale, primo soccorso e protezione civile) raccolgono materiale di prima necessità per tutti i profughi civili innocenti, sia ucraini che russofoni del Donbas. Tanti i fedeli ortodossi milanesi con parenti nei territori dove è in corso questa guerra civile fratricida, la maggioranza è fortemente pro Putin ma vi è sincera comprensione e rispetto per tutti, e si cerca di convivere e collaborare.
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