(ASI) Perugia - Quanto ci può portare lontano il rancore? Quanto strada può fare un marito non perdonato e quanto lontano dovrà andare per chiedere perché, alla donna che tanto lo amava? Perché i segreti e la vergogna possono distruggere un amore che stava guarendo? Se i segreti rimangono dentro di noi, perché gli altri se ne accorgono, li respirano, li guardano, senza capirli?
Il romanzo della Postorino ti assorbe e non ti lascia più andare via. Devi arrivare alla fine, non puoi smettere e, alla fine, vuoi andare oltre, vuoi sapere tutto ed ancora di più. Ma Rosa ci ha detto tutto. La mia è ingordigia. Rosa ha vissuto e ha smesso di vivere. Ha rischiato, ha subito, ha vinto, ha perso.
Rosa e il suo rancore, canterebbe Venditti. Rosa che non perdona il marito per aver scelto la patria. Ma il rancore non perdona Rosa e la spinge dove non potrà più tornare indietro.
Con se stessa. Nessuno sa, ma Rosa conosce il perché, il come e il quando e non riesce a parlarne con suo marito, che adesso la cerca, adesso la vuole e la mette al primo posto. Ma ormai è tardi. Rosa si vergogna, non di quello che ha fatto ma del perché. In cuor suo lei sa che è stata spinta dalla vendetta, dalla rabbia e che tutto quello che le è capitato sarebbe santo e da tutti perdonabile. Ma gli altri non sanno che lei non ha perdonato il suo Gregor ed ora non vuole il suo perdono.
La nudità è la dimensione del matrimonio. La cicatrice è la cifra esistenziale degli sposi.
Ma se tu ti vergogni di rimanere senza vestiti, il tuo sposalizio è già finito.
Gregor sbaglia partendo per la guerra e lasciando la giovane moglie da sola nell’inferno dell’abuso nazista, ma lo fa palesemente, è rimproverabile. Da tutti. Quando torna è un relitto, ma lo è sotto gli occhi di tutti e quando Rosa lo cura amorevolmente ed eroicamente, lui si lascia manipolare, lavare, girare, vestire. Quando è il turno di Rosa, ella tace, covando il suo terribile segreto. Terribile? Nella sua mente e nel suo cuore pare proprio di sì. E Gregor non può neppure soffrire, non può perdonare, non può condannare, perché Rosa non si spoglierà. Rosa il cappotto non lo toglie. Rosa non ti concede di poterla amare. Rosa non perdona. Rosa non si perdona.
Francesco Maiorca – Agenzia Stampa Italia