Intervista del giornale ASI al conte Ernesto Colloridi.
- Domanda: Quando e perché nasce l’idea di scrivere delle memorie del grande maestro della musica Nino Rota?
Risposta: L’Idea nasce nel 1979, dopo qualche mese dalla dipartita del Maestro Nino Rota, da parte dei miei figli perché volevano ricordare il Maestro che per loro rappresentava più che un parente, un secondo padre, infatti lo chiamavano zio Nino e io ero ben felice di poterli accontentare.
Così iniziai a buttar giù una paginetta che non usai ma che ripresi poi nel 2022 quando ebbe l’effettivo inizio del racconto delle mie memorie con quelle del mio carissimo amico d’infanzia e Maestro di musica e di cultura generale.
–Domanda: Quali sono gli obbiettivi che si propone questa iniziativa
Risposta: L’iniziativa si propone di presentare al pubblico un racconto sui rapporti del Maestro Nino Rota, avuti con il Conte, Cavaliere e Maestro Ernesto Colloridi, da quando questi nacque a quando il Mastro lasciò questa vita terrena. Nel merito, dovendo raccontare quali sono gli obbiettivi che si propone di raggiugere questa iniziativa, occorre che spiego come fu che il maestro mi conobbe dalla nascita.
Mia padre, il Conte Antonino Colloridi, era un musicista professionista che, avendo all’epoca sei figli e con lo stipendio che percepiva da sottufficiale della Pubblica Sicurezza, divenuta poi Polizia di Stato, non riusciva a mantenere dignitosamente la propria famiglia ed avendo un bella calligrafia nello scrivere la musica, si adattò a lavorare come trascrittore musicale per alcuni Maestri di fama internazionale.
Questa iniziativa, che presenta le memorie di Nino Rota e del Conte, il suo Ernestino (così lo chiamava Rota, perché gli ricordava sua madre che si chiamava Ernesta) è principalmente finalizzata, ai diritti di autore che Il Conte ha ceduto all’Istituto musicale “Alessandro Corelli” il cui suo Direttore è il Maestro Bucca, per l’acquisto di strumenti musicali a quei studenti i cui genitori si trovano in difficoltà economiche, seguendo così le orme di Nino Rota che, durante tutta la sua vita, fu generoso con alcuni dei suoi studenti del Conservatorio Piccinni di Bari di cui ne era il Direttore e ai quali non solo acquistava loro gli strumenti musicali di cui necessitavano, ma per alcuni si faceva carico anche di mantenerli durante tutto il percorso dei loro studi sino al raggiungimento del diploma.
- Domanda: Ci racconti il rapporto che aveva con Nino Rota
Risposta: Il rapporto tra Nino Rota e il sottoscritto era improntato da un profondo affetto come tra un padre verso un figlio e viceversa, oltre che di reciproca stima.
Questo rapporto si estese anche professionalmente, allorché giunto all’età di anni 18, ed avendo io appreso da mio padre la sua stessa professione, ebbi a doverlo sostituire per le trascrizioni musicali di un film di Nino Rota, perché lui era impegnato a seguire la Banda musicale della Polizia di Stato, di cui ne era il Primo clarinetto solista.
Dopo quella esperienza e al ritorno dalla prestazione del servizio militare, anch’io nella polizia di stato, mio padre chiese ed ottenne da Rota che mi prendesse per completare la mia cultura musicale un pò precaria e quella letteraria che era ancora peggio.
Fu così che divenni presto e inizialmente, suo collaboratore ed assistente musicale per poi divenire suo archivista per tutto il patrimonio musicale a seguire poi come organizzatore per la sua vita di musicista compositore per terminare come suo segretario particolare che lo seguivo in ogni parte del mondo sino al giorno della sua scomparsa.
- Domanda: Ci parli del progetto cheintende organizzare a Milano nel dicembre 2024
Risposta: Il Progetto, relativo al libro dei ricordi di Nino Rota con quello del sottoscritto, che il Maestro Filippo Bulfamante, Direttore dell’Istituto musicale “Giorgo Palmas” di Rivoli, presenterà nella sala dei Concerti del “Giuseppe Verdi” il 3 di dicembre 2024, ricorrenza della nascita di Nino Rota, tende innanzi tutto a che si ricordi il grande Maestro dopo 45 anni, in parte dimenticato, ma soprattutto per il contenuto del libro che è stato scritto principalmente affinchè i ricordi sbiaditi del sottoscritto, su Nino Rota, possano i giovani di tutto il mondo trovare alimento per maturare quei valori culturali ed umani che Nino Rota ha sempre evidenziato ed ai quali ha ispirato tutta la sua esistenza terrena.
Redazione Agenzia Stampa Italia
*La foto di Nino Rota con dedica al conte Ernesto Colloridi ci è stata fornita dal conte che ci ha autorizzato a pubblicarla.