(ASI) Il futurismo, è un movimento artistico e culturale, che sorse in Italia nei primi anni del novecento. L’aspetto più rivoluzionario di questo movimento fu il rifiuto delle convenzioni. Tutto ciò che veniva considerato tradizione o passato veniva stravolto dalla novità.
Questo in chiave di rappresentazione artistica e letteraria. I futuristi si fecero interpreti di una nuova visione del futuro, credendo nelle nuove tecnologie. Esaltarono le forze del dinamismo, della velocità, della guerra. Questi erano i loro punti saldi, che ne facevano un’entità solida e proiettata al nuovo. Nel quarto punto del Manifesto del Futurismo pubblicato da Le Figaro nel 1909, Filippo Tommaso Marinetti scrisse : “ La magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova ; la bellezza della velocità. Un’automobile da corsa, con il suo cofano, adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo. Un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della vittoria di Samotracia.” L’espressione del rinnovamento è stato il canto di artisti come Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Carlo Carra’, e Fortunato Depero.
L’atemporale espressione del movimento viene a fondersi in un connubio tra concetti di spazio e tempo. Così l’automobile si fa “veicolo” del nuovo manifesto futurista. Altri i soggetti che vanno a consacrare l’estasi del movimento : grattacieli, locomotive, ruote. La prospettiva sul mondo e sulla società è affrescata dall’avanguardismo. L’automobile di fatto resta l’oggetto più prezioso e desiderato da tutti. Emblema di un più alto avanzamento tecnologico. Il sogno di un nuovo futuro è quello della “macchina”. Questa si configura come inarrivabile oggetto bramato dall’alta società.
Ecco qui ritornare il concetto di dinamismo e di rottura con gli schemi del passato. Viene superato anche il cavallo ed il calesse. Sarà con l’avvento della Pop-art, (Popular Art – Arte popolare) che il tema del mezzo di trasporto verrà intensificato e portato alla stregua dei più. Questa nuova forma di comunicazione artistica nacque in Inghilterra e si sviluppò poi negli Stati Uniti negli anni 60. Fu proprio la reazione all’espressione astratta. Il maggiore esponente della corrente fu Andy Warhol. Inventò il business dell’arte. La rappresentazione degli oggetti diventa pubblicità, ed i prodotti appetibili a tutti. Così questi artisti, producono opere multicolore Atmosfere tra fumetto e réclame inseriscono nella quotidianità le “Cadillac”, le Muscle Car, ed ancora cofani, motori, fanali. Celebri espressione frutto del Manifesto Marinettiano e poi ancora dell’arte popolare le CafeRacer. Queste ultime erano corse organizzate nei quartieri più poveri (all’orario del caffè) dove meccanici esordienti si cimentavano nella modifica di motociclette e altri veicoli per gareggiare. L’eredità italiana è dunque molto forte, e fu esportata in tutto il mondo. L’automobile ha dunque ispirato generazioni di artisti, andando a modificare la vita delle persone e stimolandone la fantasia.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia