(ASI) Il Flamenco è essenzialmente tre cose: musica, canto e ballo.
Tutte e tre possono esprimere lo spirito Flamenco anche da sole perché tutte e tre sono espressione di quella emotività spontanea ed elaborata nello stesso tempo che deriva da una particolare cultura e da una particolare razza di persone, ma è quando le tre componenti si incontrano e si fondono in un tutto unico che il Flamenco raggiunge la perfezione espressiva e diventa arte.
E’ estremamente difficile scavare nelle profondità recondite delle radici espressive del Flamenco e crediamo che forse solo un gitano che è nato e cresciuto in quel mondo e che ne conosce i risvolti più nascosti sia in grado di analizzare e descrivere i molteplici contenuti di un’arte, perché il vero Flamenco è arte, che è nata e si è sviluppata nei secoli come espressione di un modo di vivere, di sentire, di essere!
A noi è consentito al più di descrivere le emozioni e le sensazioni che il Flamenco sa trasmettere se appena si va oltre l’aspetto folcloristico e spettacolare che pure sono di grande impatto, e si scava un poco più a fondo nell’aspetto culturale della tradizione Gitana.
La musica Flamenca è una musica dura, sonora e dissonante, semplice e spavalda, ossessiva e melanconica.
E’ una musica che racconta e prega, che invoca e maledice, che rimpiange e spera, una musica senza fronzoli, essenziale come la verità, aspra come la vita e dolce come l’amore!
Il Canto Flamenco è un grido, lacerante e recitativo, roco e sensuale, passionale e sacrale e nello stesso tempo è l’incitamento, la cronaca, la suggestione, quasi come un antico coro tragico greco che riassume l’azione ed apre la strada allo sviluppo di una storia che è nell’aria e che gli attori-ballerini tradurranno in racconto per tutti.
Il ballo Flamenco è la sintesi espressiva di una emozione, di una storia, di un istinto, di una tensione, è il racconto gestuale che si esprime in una mimica che impegna tutto il corpo, ma che non è corporale e materiale ed anzi assume una dimensione estranea al corpo e diventa arte sublimando nei gesti e nel ritmo parossistico la tensione di un’anima che trascende il corpo e diventa, nel momento della danza, realtà concreta, percepibile e reale!
La musica é l’elemento contestuale in cui il Flamenco vive, il canto è il canovaccio di una storia da esprimere, ma il ballo è la risultante artistica ed espressiva dei primi due elementi e ne sintetizza le pulsioni creando una armonia che li contiene e li esalta raggiungendo la perfezione!
Se così non fosse non si spiegherebbe come mai abbiamo assistito, come moltissimi altri, al miracolo di ballerine di Flamenco, non giovani e non belle che però, dopo pochi minuti di esibizione non erano più vecchie donne, ma solo Flamenco che esprimeva quel qualche cosa che non si poteva descrivere con esattezza, ma che affascinava colpendo al di sotto del senso estetico, nel profondo della nostra reattività emotiva ...!
Nel Flamenco c’è l’orgoglio dell’essere Gitani, c’é la malinconia di un sogno non avverato, c’è il disagio di vivere in un mondo troppo diverso dai propri ideali, c’è la passione di un amore, c’è una sottile vena di anarchia, c’è .........
Nel Flamenco c’è tutto un mondo diverso dal nostro che noi possiamo solamente sfiorare, intuire, ma non capire e forse proprio qui sta il suo fascino, la sua bellezza, il suo mistero!
Alessandro Mezzano - Agenzia Stampa Italia