(ASI) Ad aprile e precisamente il 16 ricorreva il 570° anniversario delle morte del grande FILIPPIO BRUNELLESCHI morto proprio a Firenze 16 aprile del 1446. Non sono comparse a dire il vero pubbblicazioni di eventi su tale anniversario che gli studiosi hanno invece voluto ricordare circa quattro anni or sono nel 2012 anno in cui ricorreva il 566° anniversario sempre della morte.
Indubbiamente non è che ogni anno è indispensabile ricelebrare ed onorare un personaggio della storia e della cultura, ma a mio avviso una “rimembranza” non sarebbe stata inutile anche per rinfrescare la memoria di storia dell’arte italiana che è e dovrebbe essere nel DNA di noi italiani: talvolta ce ne scordiamo ma se ne scordano i politici che tolgono dai curricula scolastici tale materia!
Brunelleschi è la figura centrale dell’architettura del periodo d’oro del Rinascimento. La Cupola nella sua bellezza è simbolo delle città in tutto il mondo. Fu un vero e proprio genio a cui non solo la citta’ di Firenze ma l’Italia stessa deve tantissimo.
Firenze ricorda la figura del grande maestro con il famoso busto sotto il Tondo del Buggiano , busto di marmo realizzato dal figlio adottivo dell’artista.
Considerato il primo ingegnere e progettista dell'era moderna fu uno dei tre primi grandi iniziatori del Rinascimento fiorentino con Donatello e Masaccio nonchè punto di riferimento per gli altri due e a lui si deve l'invenzione della prospettiva .
Dopo un apprendistato come orafo e una carriera come scultore si dedicò principalmente all'architettura, costruendo, quasi esclusivamente a Firenze, edifici sia laici sia religiosi che fecero scuola. Tra questi spicca la cupola di Santa Maria del Fiore, un capolavoro ingegneristico costruito senza l'ausilio delle tecniche tradizionali, quali la centina.
Con Brunelleschi nacque la figura dell'architetto moderno che, oltre ad essere coinvolto nei processi tecnico-operativi, come i capomastri medievali, ha anche un ruolo sostanziale e consapevole nella fase progettuale: non esercita più un'arte meramente "meccanica", ma è ormai un intellettuale che pratica un'"arte liberale", fondata sulla matematica, la geometria e la conoscenza storica.
Francesco Rosati di Monteprandone - Agenzia Stampa Italia