Uffizi. Riaprono le nuove sale del Botticelli e dei pittori del suo periodo

Sala 10 14 Botticelli 1Valorizzato il percorso del primo Rinascimento e riunito il corps botticelliano grazie all’esposizione del grande affresco staccato raffigurante l’Annunciazione

(ASI) Firenze. I lavori di rinnovamento eseguiti nell’ambito del progetto Nuovi Uffizi vedono oggi l’apertura delle sale 9-15, dedicate al primo Rinascimento, in parte ricavate entro i volumi che un tempo costituivano il perduto Teatro mediceo, opera di Bernardo Buontalenti. Vi sono ora esposti i dipinti dei Pollaiolo, Hugo van der Goes, Domenico Ghirlandaio, insieme a un consistente nucleo di opere di Botticelli, incluse le celeberrime Primavera e Nascita di Venere
Il riordino di questa sezione museale si armonizza con le adiacenti sale dei Primitivi e ne continua lo spirito: i capolavori sono esposti con un ritmo largo e spaziato, che permette al visitatore di osservarli con calma e raccoglimento, nelle migliori condizioni. L’illuminazione naturale dall’alto proviene da profonde strombature praticate nel soffitto, sistemate in coincidenza delle residue e intatte capriate del teatro buontalentiano.
Il progetto delle nuove sale Botticelli risponde innanzitutto alla necessità museografica di rendere più confortevole la visita alla collezione botticelliana, esigenza ben illustrata dalle parole del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: "La disposizione dei dipinti nelle nuove sale di Botticelli è studiata in ragione dei flussi di persone davanti ai capolavori. L’esperienza del visitatore non solo è incomparabilmente migliorata, ma si offre inoltre una lettura critica delle opere: ciascuna esposta in relazione diretta di stile, o di cronologia, o di soggetto con quelle che si trovano nelle vicinanze. Sulle”nuove” pareti non solo viene materialmente illustrata la rete di relazioni culturali e stilistiche tra fiamminghi e fiorentini ben nota alla critica, ma si dà giusta enfasi anche alle opere tarde di Botticelli, mentre le “icone” più celebrate - la Primavera e la Nascita di Venere - acquistano la giusta prospettiva nelle grandi sale, comunicanti anche visivamente”
Questa missione di profondo rinnovamento della veste della Galleria è stata perfettamente interpretata anche dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, guidata dal Soprintendente Andrea Pessina, che aggiunge: “Gli ambienti, completamente rinnovati sia nella veste architettonica che impiantistica, vengono restituiti alla fruizione pubblica unitamente ai Corridoi, oggi dotati di un nuovo impianto di illuminazione. Complessivamente, fra la realizzazione di nuovi spazi espositivi e il rinnovo di alcune sale preesistenti, salgono così a circa 7000 metri quadrati le superfici espositive ad oggi interessate dall'intervento di restauro”.
Il restauro è stato sostenuto da una donazione liberale da parte della Fondazione non profit Friends of Florence, che in sole sei settimane di sottoscrizioni ha raccolto, fra i propri generosi soci sostenitori d’oltreoceano, l’intera cifra necessaria all’illuminazione, all’allestimento delle sale, e ai restauri dei dipinti. Con questo atto munifico, ricorda la Presidente della Fondazione Simonetta Brandolini d’Adda, si rinsalda ancora una volta lo storico legame che unisce gli interessi della cultura americana al patrimonio storico artistico fiorentino: “L'intervento alle Sale dedicate al Primo Rinascimento, in cui sono esposti i capolavori di Pollaiolo, Botticelli e Hugo Van der Goes, testimonia il grande interesse da parte della nostra Fondazione nei confronti delle Gallerie degli Uffizi e delle opere che vi sono conservate. Dal restauro delle statue nella Loggia dei Lanzi, passando per la Sala della Niobe, la Tribuna e la scultura di Roberto Barni per il XX della Strage di via dei Georgofili, fino a giungere al Gabinetto Disegni e Stampe e al progetto delle Sale del Primo Rinascimento, Friends of Florence dal 1998 è in prima fila a fianco delle istituzioni e della Direzione delle Gallerie degli Uffizi per la tutela e la conservazione di questi capolavori. Non soltanto Sandro Botticelli ma anche Antonio Pollaiolo, con le loro opere di nuovo visibili nelle rinnovate sale, sono forti nell'immaginario collettivo americano e noi di Friends of Florence abbiamo scelto di dedicare questo progetto al 50esimo Anniversario dell'alluvione del 1966, per omaggiare la città di Firenze, per non dimenticarci e per ricordare al mondo che è davvero importante tutelare e conservare la cultura e consegnarla alle generazioni future perché è da qui che si costruisce il domani della nostra società occidentale.”

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ADEGUAMENTI ARCHITETTONICI, FUNZIONALI E IMPIANTISTICI
Riaprono al pubblico martedì 18 ottobre le quattro sale della Galleria degli Uffizi dedicate alla pittura del primo Rinascimento, a seguito dell’ultimazione – avvenuta lo scorso mese di aprile - dei lavori di restauro architettonico e adeguamento funzionale e impiantistico, realizzati nell’ambito del progetto dei Nuovi Uffizi a cura della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Firenze, e della conclusione delle opere di riallestimento espositivo eseguite a cura delle Gallerie degli Uffizi, anche grazie ad una generosa elargizione liberale dell’Associazione Friends of Florence.
Si tratta delle sale numero 8 (Masaccio, Paolo Uccello, Filippo Lippi), già aperta al pubblico dallo scorso mese di settembre, 9 (Pollaiolo), 10-14 (Botticelli) e 15 (Hugo van der Goes), che, a partire dal giugno 2015, sono state oggetto di un complessivo intervento di risistemazione dal punto di vista della configurazione architettonica e di rifacimento degli impianti tecnologici per il miglioramento delle condizioni climatiche interne e l’aggiornamento dei sistemi di sicurezza e di illuminazione.
Nel contempo, anche nei Corridoi del secondo piano della Galleria sono stati realizzati importanti interventi di rinnovo degli impianti tecnici, grazie alla sostituzione di tutti gli apparecchi e di parte delle canalizzazioni dell’impianto di condizionamento ed al competo rinnovo degli impianti elettrici e speciali, che ha consentito di razionalizzare e riordinare le installazioni dei cavidotti e dei diversi apparecchi previsti, oltre a permettere la massima versatilità nella gestione delle varie sorgenti luminose costituenti il nuovo impianto di illuminazione. L’illuminazione è affidata ad apparecchi LED di ultima generazione, integrati con sistema DALI per la gestione programmata delle diverse sorgenti di luce, in modo da ottenere una luminosità indiretta diffusa dalle superfici delle volte dipinte, un illuminazione diretta e continua sulle pareti e luce d’accento sulle sculture, con faretti puntati sugli esemplari più significativi.
Dal punto di vista architettonico, l’intervento più impegnativo è consistito nella realizzazione della nuova controsoffittatura della Sala di Botticelli, al di sopra della quale si trovano tutte le distribuzioni impiantistiche a servizio della sala ed i percorsi per la manutenzione e che è stata realizzata mediante una struttura reticolare spaziale di acciaio particolarmente leggera.
La soluzione museografica adottata per la Sala di Botticelli, in linea con i recenti interventi, ha previsto di suddividere l’ambiente in due spazi contigui tramite due “quinte” a tutta altezza staccate dalle pareti longitudinali. Tali setti, realizzati su struttura intelaiata di acciaio, oltre ad incrementare la superficie espositiva, assolvono alla funzione di alloggiamento delle canalizzazioni di ripresa dell’aria per l’impianto di condizionamento e dei due totem contenenti le apparecchiature elettriche e speciali, evitando così qualsivoglia installazione sulle pareti della sala.
Dal punto di vista impiantistico, gli interventi eseguiti hanno permesso di conseguire il completo rinnovo e la totale integrazione di tutti gli impianti tecnologici a servizio delle sale espositive e dei relativi locali tecnici, compresa la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione, diretta e indiretta, con l’adozione di sorgenti luminose a LED di ultima generazione ad elevata resa cromatica e, negli ambienti provvisti di lucernari a tetto, di un avanzato sistema di controllo e gestione dei meccanismi di oscuramento della luce naturale.
Dopo il significativo incremento delle sale dedicate alle collezioni permanenti, passate dalle 45 sale presenti in origine nella Galleria storica alle 101 sale attuali, grazie al recupero degli ambienti al primo piano (già sede dell’Archivio di Stato di Firenze) per circa 3.000 metri quadrati di superficie complessiva, gli interventi eseguiti al secondo piano hanno permesso di conseguire il progressivo rinnovo degli spazi espositivi preesistenti per un’estensione pari a ulteriori 4.000 metri quadrati.
Intanto il cantiere dei Nuovi Uffizi prosegue i suoi lavori e, a breve, la Galleria degli Uffizi potrà annoverare tra i propri spazi anche quelli appositamente attrezzati nella nuova zona destinata allo svolgimento delle mostre temporanee. Con il recupero dei due piani sottostanti la Biblioteca Magliabechiana e la realizzazione di un nuovo volume di collegamento con la fabbrica vasariana su piazza Castellani, si offriranno nuove opportunità espositive e migliori condizioni di fruizione pubblica, grazie alla possibilità di eliminare ogni interferenza tra il percorso museale e le esposizioni temporanee e offrire ai visitatori una sempre più ampia possibilità di scelta.
(M.D.B.)

NOTE SULL’ALLESTIMENTO MUSEOGRAFICO

Il nuovo ordinamento ha avuto come obiettivo principale quello di garantire il godimento delle opere anche
in presenza di un pubblico molto numeroso, spesso raccolto in gruppi che si accalcano davanti ai dipinti più noti. Lasciata praticamente invariata la disposizione delle opere nella sala dei Pollaiolo, in ciascuna delle due partizioni della nuova sala Botticelli sono stati invece individuati due punti focali dove collocare la Primavera e la Nascita di Venere. I due famosissimi capolavori sono stati appositamente distanziati dalle altre opere esposte in modo di consentire ai visitatori di stazionare con agio davanti ad essi.
Alla già cospicua lista di opere di Botticelli esposte, si è aggiunta la poetica Annunciazione proveniente dall’ospedale di San Martino situato in via della Scala a Firenze, un affresco di circa 6 metri di larghezza eseguito da Botticelli nel 1481 che è stato sistemato nella prima parte della sala 10-14, in dialogo con la versione dello stesso tema dipinta su tavola da Botticelli quasi 10 anni più tardi per la chiesa di Cestello.
Nella seconda parte della sala sono state disposte in sequenza, intorno alla Nascita di Venere, le altre opere profane di Botticelli, cioè il Ritratto dell’uomo con la medaglia di Cosimo il vecchio, la Calunnia e Pallade e il centauro, in un colpo d’occhio che rende evidente anche ad un pubblico non specialista la vastità della cultura umanistica e il debito dell’arte rinascimentale verso l’antichità.
La necessità di diradare l’ordinamento ha determinato lo slittamento nella sala 15 di alcune opere di Botticelli, come la monumentale Incoronazione della Vergine eseguita per la cappella degli orafi in San Marco a Firenze. In questa sala si è scelto di riproporre l’accostamento ad opere fiorentine del tardo Quattrocento del trittico con l’Adorazione dei pastori eseguito a Bruges per la famiglia Portinari da Hugo van der Goes, imponente pala d’altare che dal 1483 troneggiò nella chiesa dell’Ospedale di Santa Maria Nuova. Capolavoro della pittura fiamminga, quest’opera fu determinante per l’evoluzione stilistica di molti pittori fiorentini dell’ultimo quarto del XV secolo, primo fra tutti Domenico Ghirlandaio, del quale nella stessa sala si espone la Sacra conversazione proveniente dalla chiesa di san Giusto.
(D.P.)

L’ALLESTIMENTO DELLA PRIMAVERA E DELLA NASCITA DI VENERE
L’istanza di mantenere vetri di sicurezza e protezione di fronte a dipinti emblematici e di grande impatto emotivo come la Primavera e la Nascita di Venere, unita a ragioni conservative per rallentare lo scambio climatico tra le preziose opere d’arte e l’ambiente della sala, hanno portato alla soluzione espositiva realizzata.
Si tratta comunque di espressioni formali aggiornate, di cui la progettualità museografica contemporanea non è priva di esempi declinati in più d’una variante nello scorcio degli ultimi decenni.
Si aggiunga che i due volumi in cui sono alloggiate le pitture, costruiti sovrapponendoli alle pareti, consentono una visione quasi astratta e assoluta delle opere, priva di elementi di sostegno, come staffe e supporti, che restano completamente nascosti dietro le grandi superfici dell’arredo funzionale.

Sala 10 14 Botticelli 4

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