Le vecchie torri - collocate venti anni fa, nel corso dei lavori di ricostruzione dopo la tragica esplosione di via dei Georgofili – infatti non garantivano più la necessaria efficienza dell’impianto.
“Nel complesso vasariano, mentre si procede con ritmi incessanti alla consegna di sale nell’ambito del progetto dei Nuovi Uffizi – ha detto il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini –, vanno avanti importanti lavori a livello impianistisco e manutentivo. Sono interventi di particolare complessità, in considerazione anche del contesto monumentale dove avvengono”.
“Si tratta di un episodio – ha detto il Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali -, eclatante e clamoroso, che appartiene a quel genere di interventi che facciamo senza troppa esibizione, a dimostrazione che agli Uffizi si lavora spesso anche in silenzio”.
“Fu una scelta precisa dell’Amministrazione – ricorda Antonio Godoli, direttore dell’intervento, affiancato da Antonio Russo responsabile tecnico - che decise allora, come oggi, di servirsi di torri evaporative per raffreddare l’acqua dell’impianto; un sistema ecologico, che permette di riciclare l’acqua di cui viene abbassata la temperatura, piuttosto che estrarre l’acqua dai pozzi. Questo infatti, soprattutto nei mesi estivi con sempre minore disponibilità di risorse idriche, può causare l’abbassamento della falda idrica e provocare il fenomeno del bradisismo, cioè l’abbassamento del terreno, con possibili pericolosi dissesti a danno dell’edilizia storica cittadina. Da qui la scelta di affidare a delle modernissime torri evaporative il raffreddamento dell’acqua che viene utilizzata per il condizionamento della Galleria degli Uffizi”.
L’operazione, che si è svolta senza alcun problema e nei tempi previsti, essendo opera manutentiva non prevista dal Progetto Nuovi Uffizi, è stata interamente condotta e finanziata dal Polo Museale Fiorentino per circa 90mila euro.
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