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(ASI) Roma – Si è svolta a Roma, il 19 febbraio scorso, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica, in piazza della Minerva, la cerimonia di consegna del Premio per le Attività Culturali 2013 intitolato a Donato Menichella (Biccari, 1896 – Roma, 1984), che fu direttore generale dell’IRI e Governatore della Banca d’Italia. Donato Menichella, nato a Biccari (Foggia), nel 1921 entrò nei ruoli della Banca d'Italia. Nel 1924 passò alla Banca Nazionale di Credito. Nel 1931 divenne direttore generale della Società Finanziaria Italiana, holding del gruppo Credito Italiano. Fu direttore di entrambe le sezioni dell'IRI nel 1933 e direttore generale dal 1934. Fu direttore generale della Banca d'Italia dall'aprile 1946. Dal maggio 1947, data in cui Luigi Einaudi divenne Ministro, esercitò le funzioni di Governatore. Fu nominato Governatore nell'agosto 1948; si dimise nell’agosto 1960.

Il Premio Donato Menichella 2013 per le Attività Culturali è stato conferito alla Banca Popolare di Cortona e al Co.Fidi Puglia. Alla prof. Anna Maria Tarantola, presidente della RAI, è stato conferito il Premio Donato Menichella per gli Studi socio-economici. Anna Maria Tarantola, nata a Casalpusterlengo (Lodi), ha conseguito con lode la laurea in Economia e commercio ed ha frequentato la London School of Economics per il conseguimento del Master of Philosophy in Economics. Ha insegnato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È stata direttore presso Banca d'Italia delle filiali di Varese, Milano, Brescia e Bologna; è diventata vice direttore generale nel gennaio 2009. Da giugno 2012 è presidente della RAI. Autrice di numerose pubblicazioni in materia bancaria e finanziaria. Quella che segue è una sintesi dell’intervento di apertura della cerimonia, svolto dal prof. Francesco Lenoci, presidente del Comitato Scientifico del Premio Donato Menichella.

Goffredo Palmerini

 


Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli”. È una frase di Luigi Einaudi, che da qualche tempo risuona nella mia testa. Alla vigilia della cerimonia di assegnazione del Premio Donato Menichella, ieri, il link alla citata frase è stato attivato dal tema di “Salvadanaio”, la storica trasmissione di Radio 24: “La fiducia nelle banche e negli altri intermediari finanziari è al minimo storico con una crisi nata dalla finanza, da una parte, e le traballanti vicende di alcuni istituti italiani, dall’altra. Come si possono ridurre le distanze tra banche e clienti?”.


Purtroppo, la considerazione di Salvadanaio è veritiera e corretta: le recenti vicende finanziarie, a livello nazionale, ma anche globale, hanno acuito la diffidenza verso le istituzioni finanziarie, sia sul versante della trasparenza e della chiarezza, che su quello della capacità di fornire ai clienti informazioni utili e tempestive su prodotti e servizi. Resta, inoltre, aperto il tema dell’educazione finanziaria, riguardo al quale gli intermediari creditizi e finanziari sono chiamati a svolgere un ruolo importante, attivo e credibile.

 

Come ne veniamo fuori? Come ne verrebbe fuori un uomo, come Donato Menichella, che apparteneva alla categoria degli “uomini di azione economica”? “Se Menichella tornasse sulla terra”, mi ritorna in mente il titolo della meravigliosa  lectio magistralis di Gianni Toniolo in occasione della quarta edizione del Premio, cosa farebbe? Ovviamente non lo so, né sarebbe corretto, da parte mia, immaginare proposte e scenari in suo nome e per suo conto. Non credo, invece, di sbagliare affermando che, se Donato Menichella fosse qui, oggi, ad assistere alla consegna del Premio a lui intitolato, nella categoria “attività culturali”, alla Banca Popolare di Cortona e a Co.Fidi Puglia, ripeterebbe l’apprezzamento che espresse, oltre mezzo secolo fa, a piccole istituzioni creditizie sollecite nel sostenere le attività locali, ricordato da Mario Sarcinelli in occasione della quarta edizione del Premio: “Se saprete scegliere … con amore e con avveduta intelligenza … se saprete congiungere queste due finalitàprosperità economica ed elevazione sociale – così com’è nel vostro dovere, voi avrete certamente interpretato fedelmente le visioni che ci guidano e avrete servito non solo l’interesse vostro ma anche l’interesse dell’intero Paese”.

 

“Se saprete scegliere … se saprete congiungere”… dove?  In Valdichiana. La Valdichiana è la meravigliosa pianura su cui si affaccia la città di Cortona. Cortona, ci sono stato il 6 dicembre, offre subito a chi arriva una peculiare sensazione che lo stimola e lo soddisfa. Poche città portano ancora, come Cortona, così evidenti le tracce del proprio passato. Poche, come questa città Toscana, sanno raccontare ai visitatori le proprie antiche tradizioni, i propri eventi storici, l’attaccamento al proprio nome e alle proprie origini. Per Cortona vale quello che diceva un grande musicista e compositore, Gustav Mahler: “Tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”. Ciò si verifica anche perché Cortona, da 132 anni, ha la sua banca indipendente: la Banca Popolare di Cortona.

 

Il primo presidente della banca, dal 1881 al 1924, fu il cortonese Girolamo Mancini, uomo di grande cultura umanistica, patriota e ufficiale garibaldino, Lucumone dell’Accademia Etrusca, Deputato al Parlamento, agricoltore, amico di Luigi  Luzzatti di cui condivideva gli ideali del “credito popolare”. Con queste premesse, la Banca Popolare di Cortona si è posta, negli anni,  come valido sostegno anche per tutte quelle iniziative che travalicano i confini della mera attività economica e che sfociano in forme di cultura, essendo queste parte integrante della storia e del quotidiano di una comunità. Un punto fermo: la cultura va intesa come intervento nella storia,  modellato dal sapere e fortificato dalla saggezza.

 

Un altro punto fermo: si fa cultura anche coltivando relazioni interpersonali. La cultura unisce e favorisce incontri, che daranno frutti preziosi nella lunga consuetudine che ne seguirà. È per me motivo di grande gioia constatare che la Banca Popolare di Cortona ha nel suo DNA i due citati punti fermi. Cultura per la promozione del territorio è un concetto che Banca Popolare di Cortona porta commendevolmente avanti da 132 anni, puntando alla crescita del territorio, alla sua promozione turistica, per attribuirgli un ruolo importante, ben oltre la Valdichiana, la Toscana, l’Italia, l’Europa.

 

Leggo la motivazione del Premio. Il Premio Donato Menichella per le attività culturali va alla Banca Popolare di Cortona per aver inteso la Cultura quale momento di aggregazione sociale e stimolo allo sviluppo e al progresso, sostenendo e patrocinando manifestazioni artistiche, musicali, teatrali, ricreative, mostre d’arte, iniziative editoriali, cataloghi, restauri di edifici storici e sacri, festival e associazioni culturali, tra cui la prestigiosa Accademia Etrusca di Cortona. Complimenti.

 

Ho selezionato prima “Se saprete scegliere. . . . se saprete congiungere”. Ripeto la domanda: dove?  In Puglia, la terra che ha dato i natali a Donato Menichella. Il Co.Fidi Puglia, cooperativa artigiana di garanzia, trae le sue origini dalla volontà di cinque Confidi del Sistema CNA Pugliese, per raggiungere forme più evolute nel rilascio della Garanzia. Essere cooperativa significa che le imprese socie si aiutano tra di loro, esprimendo valori di mutualità, socialità, partecipazione, condivisione e vicinanza territoriale. Sono valori che piacevano a un altro grande Pugliese, un prossimo santo: don Tonino Bello.

 

Non credo di sbagliare affermando che, se  don Tonino  Bello fosse qui, oggi, ribadirebbe la  sua meravigliosa definizione di cultura: “Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita. L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio”. La professionalità e la disponibilità hanno permesso a Co.Fidi Puglia di assistere e accompagnare migliaia di Artigiani e PMI nell’ottenimento di credito. Ciò è stato reso possibile dalla circostanza che Co.Fidi Puglia è cresciuta non solo quantitativamente, ma anche dal punto di visto qualitativo, diventando Confidi 107.

 

In tanti convegni, denominati “Oltre la crisi”, e in tantissime circostanze Co.Fidi Puglia ha spiegato a Artigiani e PMI che per ottenere un fido, o per non farselo revocare, è necessario non perdere di vista la retta via dell’equilibrio patrimoniale, dell’equilibrio reddituale e dell’equilibrio finanziario. Che non sono entità scomponibili a piacimento, bensì tutte collegate fra di loro. Volendo azzardare un paragone con la Formula 1, rappresentano, rispettivamente, telaio, motore, gomme e kers. E ancora, ha spiegato che l’equilibro più importante di  tutti, quello finanziario, dipende dalla gestione armonica del cash-flow dalla gestione reddituale, dal cash-flow dalle attività di investimento e dal cash-flow dalle attività di finanziamento. Leggo la motivazione del Premio. Il Premio Donato Menichella per le attività culturali va a Co.Fidi Puglia per aver promosso l’educazione finanziaria e la cultura degli investimenti nell’ambito dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese. Complimenti.

 

Concludo, rilevando che l’operatività di entrambi i premiati, la Banca Popolare di Cortona e Co.Fidi Puglia, si è svolta nel costante riferimento al valore della funzione sociale. Ne hanno identificata l’essenza nell’attuazione di criteri di governance allargati a tutti gli stakeholder con cui interagiscono: le risorse umane, i soci, i clienti, i fornitori, le altre banche, gli altri confidi, le istituzioni, le comunità locali e sociali, le associazioni culturali e i giovani, vale a dire le generazioni future. A tale idea associo in via immediata una frase tanto cara a Donato Menichella, ricordata da Carlo Azeglio Ciampi il 20 settembre 2001, in occasione della visita alla Regione Basilicata: “Il futuro nostro, dei nostri figli, sta in noi, in tutti noi”.

 

Francesco Lenoci

presidente Comitato Scientifico del Premio Donato Menichella, docente Università Cattolica di Milano

 

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