(ASI) Istrionico, divertente, geniale. Questo è John Landis che ha tenuto una lezione di cinema al Festival del cinema di Roma. E’ sorprendente come riesca a rigirare in chiave comica ogni domanda, anche quando sia di argomento serio. A proposito di John Belushi e della sua tragica fine, che uno degli intervistatori ha cercato di indirizzare verso il mistero, Landis ha replicato che “non c’è nessun mistero e che la sua morte è dipesa da un tragico cocktail di droghe”, ma si è voluto soffermare sulla sua fisicità di attore che “permetteva di creare anche gag esilaranti dal nulla”.
Da Belushi non poteva non esserci il collegamento al film Blues brothers e alla grande importanza che ha la musica per John Landis sia come uomo che come regista. Riconosce che è più difficile riprendere al ritmo della musica, ma può avere degli effetti ancora più coinvolgenti per lo spettatore, Thriller con il grande Michael Jackson ne è una dimostrazione.
Siccome il suo ultimo film è dalle tinte nere, si è ricordato il film Un lupo mannaro americano a Londra. Landis ha svelato i segreti dell’incredibile trasformazione in lupo mannaro del protagonista, dal punto di vista tecnico (per esempio per l’estensione degli altri con un espediente di montaggio ha sovrapposto le due mani dell’attore) che ha avuto un impatto forte anche grazie al contrasto tra le urla di dolore e la musica dalla melodia rilassante e tranquilla. Conoscendo John Landis si può ben capire come ogni film sia un successo e abbia una comicità tagliente perché altro non sono che la proiezione della sua grandiosa personalità che ha avuto inizio, come ricordato, come comparsa in alcuni film wester nel quale gli sparavano. John a quei tempi prese l’immagine e la fece vedere alla madre spaventandola, questo episodio preannunciava dunque una delle capacità di Landis far ridere spaventando.