(ASI) Dopo il capolavoro del 1989 “Il mio piede sinistro”, Jim Sheridan e Daniel Day-Lewis tornano a lavorare insieme dando vita ad un altro capolavoro “Nel nome del padre”. Il film si ispira ad un fatto realmente accaduto e trasposto proprio dal protagonista, Gerry Conlon nel libro “Il prezzo dell’innocenza”.
Siamo a Londra, nel 1974. Gerry Conlon, giovane sfaccendato e ladruncolo di Belfast, inviato nella capitale inglese dal padre al fine di trovare un lavoro decente, viene accusato ingiustamente di aver preso parte ad un attentato in un pub di Guildford. L’IRA infatti, letteralmente Armata della Repubblica d’Irlanda (che per anni ha lottato per l’indipendenza dell’Irlanda del Nord), ha appena fatto esplodere una bomba nel pub provando ben 5 morti e numerosi feriti. A seguito della nuova legge del Governo Britannico sulla prevenzione del terrorismo, la polizia si trova nel pieno diritto di imporre violenza fisica e psicologica su Gerry e altri 3 suoi amici al fine di obbligarli ad una confessione e portarli a processo.
Molte delle prove che dimostrano l’innocenza dei ragazzi vengono omesse e i 3 vengono condannati, a Gerry viene addirittura comminato il massimo della pena, l’ergastolo. Anche la sua famiglia subisce aspre conseguenze, in primis il padre Giuseppe si ritrova in carcere con l’accusa di complicità nel delitto.
Padre e figlio si ritrovano così nella stessa cella per sei anni e sono costretti a vivere e dopo le prime difficoltà momenti di forte scontro. Gerry, che negli anni precedenti aveva sempre palesato una notevole immaturità di fondo, durante la reclusione mostra una maturazione umana notevole, riuscendo, per la prima volta, ad instaurare un rapporto con il proprio padre (interpretazione maestosa del compianto Postlethwaite), onesto lavoratore che il figlio aveva sempre disprezzato. Gerry infatti aveva sempre rinnegato la propria famiglia, disgustato all'idea di vivere un’esistenza a suo vedere mediocre come quella di suo padre. Un uomo che con l'incedere della politica si dimostra pronto a sacrificare tutto per il proprio figlio. Ed il loro rapporto si tramuta in un legame di amore profondo e rispetto reciproco che permetterà loro di sopravvivere a quell’inferno.
Dopo 6 anni di carcere, Giuseppe muore per arresto cardiaco e Gerry si ritrova a continuare il proprio viaggio da solo, il viaggio verso la ricerca della verità nel quale sarà accompagnato da Gareth Peirce, giovane avvocatessa interpretata da Emma Thompson che risalirà, tramite dei vecchi dossier, alle prove dell’innocenza di Gerry e dei suoi amici.
Il duo esplosivo Sheridan-Day-Lewis ha dato vita ad una pellicola toccante, profonda, straziante sotto alcuni aspetti, che si propone l'intento di denunciare la legislazione britannica, che pur di reprimere l’IRA ricorre a qualsiasi mezzo, anche illecito. Una legislazione che negli anni ha mietuto numerose vittime, tra le quali Giuseppe e Gerry, il quale dopo essere stato proclamato finalmente innocente ha continuato la propria lotta nel nome di suo padre, affinché anche il ricordo del genitore fosse finalmente riabilitato.
Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia