(ASI) Vincitore di 4 premi Oscar, “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro si è imposto nel panorama cinematografico mondiale come il film dell'anno . La pellicola mixa sapientemente vari generi; thriller, romantico, fiabesco con frequenti richiami al cinema d'autore di una volta.
Siamo nel periodo della Guerra Fredda. Elise, giovane donna muta a causa di una recisione delle corde vocali da bambina, lavora come donna delle pulizie in un edificio governativo. La sua routine giornaliera ben delineata è accompagnata dalle uniche due persone con la quale riesce a comunicare: Zelda, sua collega che le fa compagnia parlandole tutto il giorno della sua poco appagante situazione matrimoniale ed il suo vicino di casa Giles, vittima della sua omosessualità, che lo pone spesso di fronte a difficoltà sociali.
Questa routine verrà interrotta improvvisamente dall’incontro di Elise con una creatura anfibia, una specie di uomo-pesce, portato dal governo americano nel laboratorio per studiarlo e oggetto di attenzione anche del governo russo. Elise rimane totalmente affascinata dalla creatura, tanto da innamorarsene. Il rapporto tra i 2 assume a poco a poco i connotati di unastruggente storia d’amore. La protagonista, realizzati i pericoli che il suo amato corre in caso di permanenza nel laboratorio, lo rapisce con l'ausilio dei 2 amici e lo porta a casa, salvo successivamente liberarlo nel canale in un finale strappalacrime.
Resta indelebile nella memoria dello spettatore la scena nella quale la protagonista, nuda di fronte alla creatura marina, chiude la porta del bagno ed apre tutti i rubinetti affinché la stanza si riempia d’acqua e diventi una sorta di gigantesco acquario, al fine di mettere a proprio agio l'anfibio. In questo meraviglioso scenario, i due convogliano in un meraviglioso e passionale abbraccio che ne testimonia il fortissimo sentimento reciproco.
L'opera di Del Toro ha convinto tutti, sia per la fruibilità della storia in sé, che per le meravigliose immagini che la pellicola regala alla memoria dello spettatore, come dimostra il meritatissimo oscar alla scenografia assegnatogli. Il regista spagnolo, già autore di film importanti come “Il labirinto del fauno” e “Pacific Rim”, per la prima volta si è cimentato con una storia d’amore e lo ha fatto con tutta l’originalità e la dedizione che lo contraddistinguono.
Ciò che lascia sbalorditi, è il fatto che per regalarci questa meravigliosa esperienza visiva, a Del Toro non sia servito neanche un budget particolarmente elevato (appena 20 milioni circa). “The shape of water” é una storia assurda, ma al contempo assurdamente semplice, perchè in fondo si tratta della più canonica delle storie d'amore, nonostante i personaggi della stessa siano tutt'altro che canonici.
Alessandro Antoniacci –Agenzia Stampa Italia