Se non ora, quando? Questo lo slogan urlato a gran voce, in tutte le città italiane, dalle donne che sono scese in piazza per manifestare la propria indignazione e rivendicare la propria dignità, morale e sociale.
Le donne non sono merce, non sono oggetto di scambio sessuale, non sono delle marionette in mano ai potenti.
In piazza scendono a manifestare coloro che prendono le distanze da questo tipo di considerazione della figura della donna nella società, una donna che viene “piazzata” nei ruoli pubblici in cambio di una prestazione sessuale.
Anche a Perugia una numerosissima folla ha sostenuto la protesta, tanto che Corso Vannucci accoglieva una vera e propria catena umana che si estendeva per tutto il corso da Piazza della Repubblica a Piazza 4 novembre.
Donne di ogni età, interessi politici e cultura, sfilavano indistintamente l’una al fianco dell’altra ribadendo che la donna è forza lavoro, è intelligenza al servizio della società, è dignità, serietà e bellezza, si, ma di ideali.
La piazza insomma grida all’unisono la condanna verso un tale stato di degrado della considerazione femminile che troppo spesso appare ulteriormente minata da coloro che invece dovrebbero valorizzarla, gli esponenti politici.
Durante la protesta sono state richieste a gran voce le dimissioni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, recentemente infatti indagato per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile.
Il mondo delle donne, insomma, difende la propria considerazione e la propria dignità, portando sotto i riflettori non più indecenza e ostentata sessualità ma bensì valori sani, sociali e morali.