(ASI) Si è tenuta presso la sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati a Roma, la “Lectio Magistralis” del Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Monsignor Mario Toso, organizzata dall’Ente Nazionale per il Micro-credito e fortemente voluta dal suo attuale presidente, On. Mario Baccini.
Il convegno intitolato “Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale”, ha preso il nome del Documento del Pontificio Consiglio, redatto in occasione dei lavori del passato summit del G8 di Cannes, e ispirato nella sua essenza all’Enciclica “Caritas in Veritate”, di Papa Benedetto XVI.
La relazione di Monsignor Toso è stata preceduta dall’ intervento del vice Presidente vicario della Camera, On. Antonio Leone, il quale ha sottolineato l’esigenza urgente di ricondurre la finanza e l’economia al servizio della persona, risultato che solo un’ autorità pubblica a competenza universale è in grado di conseguire nell’attuale contingenza. La strada verso un organismo politico internazionale, ha continuato Leone, è stata già aperta dalle stesse dinamiche della nuova economia globale: il passaggio dal G7 al G20 come consesso internazionale di riferimento delle economie più influenti e il ruolo strategico dei Paesi in via di sviluppo per gli equilibri mondiali, sono le basi verso un lento ma inesorabile processo di raccordo a livello politico.
La relazione di Monsignor Toso è iniziata con l’invocazione di una Pentecoste della politica, una riforma alle sue radici, indispensabile per la rifondazione di una società al servizio dei popoli, della giustizia sociale e dello sviluppo sostenibile. Quest’ultimo punto è ricorso più volte nelle parole del Segretario del Pontificio Consiglio, suggerendo una prospettiva autentica e moderna del pensiero economico ecclesiale. Le nuove progettualità politco-economiche, devono farsi alternative ai modelli culturali dominanti, al consumismo e all’utilitarismo; attraverso un’azione moderata e riformista che non rinneghi tout court gli assetti presenti ma che ne ricostituisca le fondamenta su delle basi solidaristiche e meno autoreferenziali.
A livello internazionale, è necessario rafforzare le prerogative politiche delle Nazioni Unite, facendone un vero organo sopranazionale e democratico, con l’autorità di agire efficacemente per la risoluzione dei conflitti, e di raccordare le istanze globali al fine di prevenire l’insorgenza delle crisi.
La Chiesa riconosce il ruolo delle Istituzioni economiche e finanziarie, in particolare le banche e i mercati finanziari, ma ne invoca una caratterizzazione di libertà e democraticità. Lo Stato minimo teorizzato da Robert Nozick non rappresenta la soluzione, al contrario sono necessarie Istituzioni libere da condizionamenti esterni che orientino la finanza verso il bene pubblico; non significa statalizzazione dei mercati ma libertà di questi dai poteri ombra delle oligarchie finanziarie.
Monsignor Toso ha poi affrontato la questione della crisi economica che stanno vivendo i Paesi del vecchio continente. A dispetto delle poco convincenti posizioni di alcuni, la crisi attuale è una crisi globale e non localizzata, perché la società moderna è transfrontaliera per definizione. Quella che stiamo vivendo è una crisi di sistema, non solo sul piano istituzionale, nonostante la citata riforma delle Nazioni Unite rimanga un presupposto fondamentale al suo superamento: il crollo della Lehman Brother e la costante violazione dei diritti dei lavoratori cinesi rappresentano due sintomi dello stesso male, la materializzazione di quelle teorie neo-liberiste che formano il substrato ideologico dell’attuale sistema capitalistico.
In conclusione è necessario reimpostare il capitalismo in funzione del bene comune e della giustizia sociale, preservandone l’impostazione originaria. Monsignor Toso ha poi concluso che il punto di vista della Chiesa su questi temi, sebbene sostenuto con fermezza non è ma mai dogmatico; è aperto al confronto e alla critica, a riprova della vitalità di questa Istituzione secolare nella moderna società.
Fabrizio Torella - Agenzia Stampa Italia