I dati emersi dall'indagine all'interno del progetto "Gif – Giovani. Inclusione. Futuro per la Toscana", con capofila Upi:
quasi il 30% degli studenti maschi pensa di cercare lavoro dopo il diploma, contro il 10% delle studentesse
(ASI) Arezzo – Oltre la metà degli studenti della Provincia di Arezzo ha intenzione di proseguire con studi post-diploma. E' quanto emerso dall'indagine promossa nell'ambito del progetto "Gif – Giovani. Inclusione.
Futuro per la Toscana", con capofila Upi Toscana e il coinvolgimento delle province di Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, Ufficio Scolastico regionale e l'Its Energia e Ambiente, sui processi di scelta della scuola secondaria di secondo grado, sulla soddisfazione della scuola frequentata e sulle scelte post-diploma. Lo studio è stato presentato oggi nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo.
L'indagine si è svolta attraverso un questionario rivolto a studenti e studentesse delle classi dalla II alla V e a referenti per l'orientamento delle scuole secondarie di secondo grado delle province di Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, con l'obiettivo di comprendere i processi di scelta e orientamento degli studenti e delle studentesse nelle fasi di passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione e del post diploma.
Tra gennaio e marzo 2023 hanno risposto, in forma anonima e su piattaforma web, 13.525 studenti e 746 referenti delle quattro province toscane. Più di 5.000 questionari sono stati raccolti dagli studenti di Arezzo e 145 dai referenti.
Tra i fattori di scelta, il piano di studi e le materie insegnate sono i più determinanti per gli studenti di Arezzo. La maggior parte di loro ha seguito attività di orientamento (oltre il 65%), ma in tanti chiedono stage pratici prima di intraprendere un percorso di studi. Ad Arezzo più della metà degli studenti ha intenzione di proseguire con studi post-diploma e poco meno del 20% cerca lavoro (nelle quattro province uno studente su tre continuerà a studiare dopo la Maturità).
In questa scelta di studi si fa sentire la differenza di genere: il 68% delle studentesse vuole proseguire il percorso di formazione contro il 45% degli studenti; pensa di cercare invece subito un lavoro quasi il 30% degli studenti contro il 10% delle studentesse.
Per quanto riguarda i referenti per l'orientamento, la maggior parte di loro dà un valore positivo alla qualità delle attività di orientamento in entrata (ad Arezzo la valutazione media è di 3,65 su una scala da 1 a 5) e in uscita (3,6). Il 36% dei referenti aretini (contro il 40,5% sulle quattro province) potenzierebbe i microstage a piccoli gruppi.
"Siamo orgogliosi e soddisfatti del progetto – afferma la consigliera provinciale Laura Chieli, delegata alla Programmazione della Rete Scolastica e alla Pubblica Istruzione - Un'azione strategica interistituzionale che ha visto la sinergia di un partenariato coordinato da Upi Toscana che si è contraddistinta per funzionalità operativa, capacità di concretizzare e bontà metodologica. Il progetto è nato e si è strutturato sulle evidenze realmente emergenti dal contesto territoriale: le esigenze formative espresse dalle studentesse e dagli studenti di tutte le Scuole Secondarie di Secondo Grado presenti. Uno sforzo corale e condiviso nel contrasto alla dispersione scolastica e al disagio giovanile; a riprova del fatto che quando si riesce a far rete con i fatti e non solo con le parole è possibile stabilire una progettualità a cui fanno seguito i risultati."