(ASI) Con l’ultima perturbazione salgono i danni provocati nelle campagne italiane dal maltempo con il mese di gennaio segnato da ben 36 eventi estremi tra grandinate, tornado, nevicate anomale, valanghe e bombe d’acqua che hanno colpito lungo tutta la Penisola, nelle città e nelle campagne, provocando molte vittime.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento alla nuova allerta meteo della protezione civile in molte regioni da Nord a sud del Paese. L’ultima perturbazione del mese colpisce la Penisola dopo un 2020 segnato – sottolinea la Coldiretti - dalla caduta del 15% di precipitazioni in meno provocando allagamenti nei campi coltivati anche per effetto delle esondazioni dei corsi d’acqua che hanno inondato i terreni di grano, orzo oltre ad erba medica con la necessità di provvedere nuovamente alle semine.
L’esondazione del Turano, del Velino e dei corsi d’acqua secondari nella Piana Reatina nel Lazio - riferisce la Coldiretti - ha messo a dura prova i cittadini oltre alle aziende agricole con centinaia di ettari di terreno coltivati a cereali completamente coperti dall’acqua mentre in alcune stalle è stato necessario spostare gli animali per metterli in salvo. In Campania – continua la Coldiretti - si stanno facendo i conti con lo straripamento del fiume Calore nell’ansa a ridosso di Ponte Valentino, tra Paduli e Benevento con l’allagamento dei campi dove sono stati trasportati i detriti. Si pagano gli effetti– continua la Coldiretti –dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
Per questo – sostiene la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. Il Recovery fund è una opportunità per intervenire e realizzare una grande rete di bacini di accumulo capace di garantire una costante disponibilità di acqua per l’agricoltura e la produzione di energia rinnovabile. La Coldiretti ha condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti per la messa in cantiere di una rete diffusa di invasi per consentire una regimazione delle acque che garantirà una riduzione dei danni causati dagli eventuali eccessi di ruscellamento, fornendo inoltre un contributo per l’approvvigionamento idrico per gli interventi antincendio e sostenendo inoltre la produzione di energie rinnovabili da fonte idrica.