(ASI) La pioggia senza tregua ha compromesso le tradizionali semine primaverili di mais, soia, leguminose e patate, ma anche i trapianti di pomodoro e melone. E’ quanto afferma la Coldiretti sugli effetti di una primavera anomala segnata da un mese di maggio freddo e piovoso.
Nei campi allagati – sottolinea la Coldiretti - è impossibile entrare per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre dove si è già seminato i germogli e le piantine soffocano per la troppa acqua. Una situazione che rischia di far salire pesantemente il conto dei danni nelle campagne dove a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola – precisa la Coldiretti - si è verificata una vera strage per verdure, cereali e frutta con danni a vigneti, agrumeti, oliveti, ciliegi e cocomeri, ma anche alle infrastrutture, dalle stalle scoperchiate alle strade rurali franate, senza dimenticare le serre distrutte con danni superiori ai 10 milioni di euro. Colpita anche la produzione del fieno per l’alimentazione del bestiame. L’anomalia climatica, che si è manifestata anche con temporali violenti e grandine, ha colpito l’Italia – sottolinea la Coldiretti - in un momento particolarmente delicato per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che iniziano a fare i primi frutti. Lo stato di sofferenza della natura – continua la Coldiretti - è reso evidente dalle api con la produzione di miele che quest’anno fino ad ora è praticamente azzerata per il maltempo che ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre - spiega la Coldiretti – se lo mangiano per sopravvivere. Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il livello di fiumi e gonfiato i grandi laghi come quello di Como che ha raggiunto un grado di riempimento al 57%, il Maggiore salito all’87% e fino al Garda che a livelli da massimo storico addirittura al 95% secondo il monitoraggio della coldiretti di Lunedi 20 maggio mattina. L’ondata di maltempo fuori stagione è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici – ricorda la Coldiretti – è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente. Il risultato – conclude la Coldiretti – è un conto da 14 miliardi di euro in un decennio, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale.