(ASI) Giornata di scontri in Val di Susa: questa mattina a Chiomonte, all'apertura del cantiere per la realizzazione della galleria 'Maddalena', un blitz delle forze dell'ordine ha sgomberato i presidi "No Tav" che ne impedivano l'accesso ai mezzi delle aziende impegnate nei lavori.
Già dalle 4 e 30 della mattina, i mezzi blindati delle forze dell'ordine si sono messe all'opera nel tentativo di rimuovere i picchetti, che da ormai quaranta giorni, presiedevano sul posto. I tafferugli, siglati dal lancio di oggetti e lacrimogeni, hanno dato vita ad alcuni blocchi stradali: il bilancio provvisorio dei feriti è di circa 50 persone tra le forze dell'ordine e attivisti.
In serata anche a Roma, in Via del Corso, un gruppo di persone è sceso in piazza per opporsi alla costruzione della linea ad alta velocità, bloccando il traffico che si dirigeva verso Palazzo Chigi.
Tanti i commenti nati in seno all'entourage politica: dalle file della maggioraza è Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, a parlare,affermando: "Nel merito, la Tav e’ necessaria perche’ l’Italia non puo’ perdere colpi rispetto alla modernizzazione che attraversa l’Europa. Sul metodo c’e’ uno Stato che deve colpire i violenti, come finora ha fatto e che deve far rispettare le leggi. Mentre la protesta e’ legittima, non si puo’ dare altrettanto della scelta di bloccare decisioni che le istituzioni hanno assunto".
Per il Pd invece è Emanuele Fiano a prendere parola, dichiarando in merito: “Gli scontri di questa mattina all’apertura del cantiere per la ferrovia Torino-Lione, con venticinque operatori di pubblica sicurezza feriti di cui cinque finiti in ospedale, a cui va la nostra solidarietà, dimostrano che non tutto il movimento NO TAV è pacifico. E’ assolutamente legittimo esprimere le proprie opinioni e manifestare per farle comprendere, ma altra cosa è aggredire con lanci di pietre e arrivare a ferire chi in quel contesto ha il compito di mantenere l’ordine. Gli agenti delle forze dell’ordine che sono lì per garantire l’esecuzione di un’opera pubblica decisa nelle sedi istituzionali democratiche, fanno il loro mestiere e difendono la legge e la Costituzione. Il dissenso è l’anima della democrazia, ma l’accettazione delle decisioni democraticamente prese lo è a pari titolo. Qualsiasi genere di violenza mescolata alla manifestazione di dissenso politico ci vedrà sempre fermamente contrari”.
“Da sempre sono vicino alle manifestazioni non violente della popolazione della Val di Susa. Uomini, donne, giovani, famiglie, rapprresentanti delle istituzioni locali che, ormai da anni, conducono una battaglia legittima contro un'opera costosa che distrugge il loro territorio e la loro vita”. Lo scrive su facebbok il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, firmatario dell'appello FERMATEVI. Secondo de Magistris: “La reazione repressiva del governo rappresenta la negazione della politica come terra di confronto e di dialogo, soprattutto fra istituzioni e cittadini, soprattutto quando al centro del confronto ci sono decisioni che incidono pesantemente sulla vita di una comunità. La costruzione della Tav e la resistenza della popolazione della Val di Susa non possono essere ridotte a mera questione di ordine pubblico, gestita per altro con la violenza repressiva disposta dal ministro dell'Interno Maroni. Di fronte a questo modo inaccettabile di intendere la politica e di fronte a questa negazione della democrazia, ogni cittadino e ogni cittadina non può che dire NO”