(ASI) Il maltempo arriva al nord dove a luglio si è registrata una temperatura massima di 0,6 gradi superiore alla media mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate risultando inferiori del 47% con i terreni secchi per una grave siccità.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle Ucea nel sottolineare che nel settentrione la crisi idrica è piu' evidente del livello nazionale dove e caduta il 42% di pioggia in meno. La diffusa situazione di siccità al Nord emerge dallo stato dei fiumi e dei laghi. Se per il lago Maggiore e per quello di Como il riempimento è al 40%, per quello di Iseo si scende al 34% mentre il Garda – sottolinea la Coldiretti - è al 27% ma la situazione non è migliore per il fiume Po secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti. L’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. I violenti nubifragi soprattutto con grandine al nord come segnalato dalla protezione civile fanno salire il conto dei danni all’agricoltura stremata dalla siccità in un 2017 che conferma la tendenza ai cambiamenti climatici con il rincorrersi di eventi estremi che hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 2 miliardi di euro. Si tratta – sostiene la Coldiretti - dell’anno peggiore dell’ultimo decennio che è stato segnato da siccità e forti piogge a carattere alluvionale. La grandine è – spiega la Coldiretti - la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno. L’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. Siamo di fronte - precisa la Coldiretti - agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. “L'agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli"- afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”. Servono - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.