(ASI) Saranno celebrati domani i funerali dell’ottantrenne cardinale Luigi Tettamanzi che si è spento, a Triuggio, lo scorso 5 agosto. Nato in Brianza a Renate nel 1934, era entrato in seminario all’età di undici anni.
Era stato ordinato sacerdote nel 1957, dall’arcivescovo Giovanni Maria Montini, per poi conseguire il dottorato in teologia presso l’università Gregoriana, diventare insegnate di morale fondamentale nel seminario maggiore di Venegono e uno dei maggiori collaboratori di Giovanni Paolo II nella preparazione di documenti ed encicliche. Era stato chiamato dall’allora pontefice nel 1989 alla guida della diocesi di Ancona - Osimo che aveva lasciato per accettare l’incarico, nel 1991, di segretario generale della Conferenza episcopale italiana fino al 1995, anno in cui Wojtyila lo aveva nomina arcivescovo metropolita di Genova. Aveva ricevuto la nomina di cardinale nel concistoro del 1998, salendo alla guida della diocesi di Milano a partire dal 2002. Aveva lasciato quest’ultima, nelle mani del suo successore Angelo Scola, nel 2011. Era stato attaccato, durante il suo ministero, per la sua attenzione nei confronti dei migranti e per la proposta di consentire la comunione ai divorziati risposati. Aveva volto il suo sguardo di pastore a quanti si trovavano in difficoltà economica, istituendo il Fondo Famiglia Lavoro, ricordando poi, prima di abbandonare la carica ricoperta che “oggi più che mai abbiamo bisogno di una Chiesa radicata in Cristo, che metta lui e non l’organizzazione o il successo mondano al centro”.
Marco Paganelli - Agenzia Stampa Italia