(ASI) – Marche – Terremoto nell'Appennino Centrale, l'ennesimo cataclisma in una zona altamente sismica, zeppa di faglie che si attivano a seguito dello scontro fra la placca continentale europea e quella africana.
L'epicentro del terremoto si è sviluppato in un'area tra Lazio e Marche, compresa tra le Province di Ascoli Piceno e di Rieti, e delimitata dai Comuni di Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli.
Situazione drammatica, con sciame sismico e continue scosse più o meno forti che si ripetono a intervalli scostanti dalla notte fra il 29 e il 30 agosto e ben 295 vittime accertate.
Protezione Civile, Croce Rossa, forze di pubblica sicurezza, ma anche tanti gruppi e associazioni di volontari sono giunte nella zona colpita dal sisma a portare i soccorsi a una popolazione stremata che ha perso in un attimo le cose più care, come la famiglia e la casa.
Per capire cosa stanno vivendo gli sfollati del terremoto e tutti i cittadini che vivono anche nelle aree limitrofe in cui si stanno allestendo i primi campi, le prime tendopoli di soccorso, abbiamo intervistato il giornalista Eugenio Salvatori, noto per essere un esperto di calcio ed in particolare della Juventus, residente a Montemonaco (Ap), alle pendici del Monte Vettore, Comune dove il sisma ha fatto dei danni, ma non gravi come in zone altri centri abitati, ma che vive a pieno l'emergenza dei terremotati e le nottate insonni con la paura di nuove scosse.
A tal proposito, abbiamo posto ad Eugenio Salvatori le seguenti domande:
1) Come avete passato (e passate) le giornate con l'emergenza scosse telluriche? “Le giornate trascorrono abbastanza normalmente, però la tensione è evidente visto il susseguirsi di continue scosse. La gente ha paura in molti hanno scelto di andarsene momentaneamente da parenti, altri fortunati possessori di abitazioni verso la riviera ascolana si son trasferiti li, per non sottacere di chi passa le notti nelle tende allestite dalla protezione civile presso il campo sportivo montemonachese”.
2) Quali precauzioni vi hanno fatto prendere? “Chi ha avuto danni più ingenti alle proprie case sono stati fatti sfollare in edifici sicuri sempre all'interno del comune, e come ho già detto prima è stata montata una tendopoli appena fuori il paese!”.
3) Come giudica i soccorsi? Vedete continuamente macchine passare? “Grazie a Dio non c'è stato bisogno di particolari soccorsi più che macchine sono gli elicotteri a solcare il cielo sopra Montemonaco”.
4) Cosa sa dirci della leggenda di San Emidio che protegge l'ascolano dai terremoti? “S.Emidio è il protettore contro i terremoti. Si narra che intorno al 1700 ci fu' un terremoto devastante in tutte le Marche, l'unica città a non aver riportato danni fu Ascoli Piceno, si gridò al miracolo e da quel giorno noi tutti appartenenti alla provincia di Ascoli, almeno i credenti, ci rivolgiamo a lui in caso di presenze di scosse telluriche!”
5) Quali sono le aree maggiormente danneggiate intorno a Montemonaco? “Intorno a Montemonaco quasi tutti i paesi hanno riportato danni seri ma fortunatamente non si sono registrati né feriti né decessi, i nomi di queste località sono Amandola, Montefortino, Sarnano, Balzo di Montegallo, Pretare!”
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia