(ASI) - Città del Vaticano. Il Santo Padre ha inviato un messaggio di saluto al famoso incontro estivo organizzato da Comunione e Liberazione, il Meeting, sottolineando i pericoli dell’individualismo. Cuore del comunicato del Papa sono proprio le conseguenze negative di un modo di porsi nei confronti della realtà che abbia riguardo unicamente se stessi. Prendendo spunto dal titolo dell’incontro “Tu sei un bene per me”, il Pontefice invita a riflettere sul coraggio che ci vuole per riconoscere l’importanza degli altri nella nostra vita. La società ed i tempi ci dimostrano proprio il contrario, la paura di aprirsi a chi ci sta vicino, la tentazione di vedere nell’altro un pericolo da evitare, la scelta di “chiudersi nell'orizzonte ristretto dei propri interessi”, perdendo la possibilità di scoprire la ricchezza insita in ogni diversità.
Ma la chiusura, afferma il Vescovo di Roma, non è conforme alla natura dell’uomo. Fin da bambini, egli afferma, scopriamo l’importanza dell’altro nella nostra vita, senza il quale non potremmo neanche sopravvnti sono, in realtà, un invito misterioso a ritrovare i fondamenti della comunione tra gli uomini per un nuovo inizio”.ivere. Nell’ambito famigliare, veniamo continuamente in contatto con altre persone, che impariamo ad incontrare, conoscere ed amare. Ogni essere umano sperimenta, per prima cosa, che l’altro è una ricchezza, una gioia, fonte di grandi possibilità. Gli altri non sono nostri antagonisti.Il Pontefice, a questo punto, s’interroga su quale sia la chiamata del cristiano in un mondo che non crede alla preziosità dell’altro. Papa Francesco non ha dubbi: “Tanti sconvolgimenti di cui spesso ci sentiamo testimoni impote
I cristiani sono chiamati, semplicemente, ad annunciare il Vangelo. Oggi, per il santo Padre, significa andare incontro alla ferite dell’uomo, portando la semplicità e la forza di Gesù. La misericordia di Dio incoraggia e consola.
Per il cristiano è normale coltivare sempre un pensiero aperto all’altro. Non esistono persone perdute definitivamente. Il Nuovo Testamento ci tramanda molti esempi di questa apertura. Dalla parabola del figliol prodigo, al pubblicano Zaccheo, fino al ladrone crocifisso con Gesù per finire a Giuda, amato e perdonato mentre consegna Gesù ai suoi carnefici. Il mondo sarebbe positivamente sconvolto se tutti gli uomini si guardassero con gli occhiali di Dio. La speranza sarebbe la luce che illumina ogni rapporto tra gli esseri umani.
Il Papa invita i partecipanti al Meeting ad essere creativi, forti della mitezza misericordiosa di Cristo, che va oltre l’efficacia e la potenza degli strumenti che si usano nell’evangelizzazione.
Ilaria Delicati – Agenzia Stampa Italia