(ASI) – Gran Sasso – Chi ha detto che non serve a niente segnalare e porre davanti gli occhi dell'opinione pubblica e delle istituzioni delle problematiche che urge risolvere?
Grande apprensione aveva destato fra gli operatori del settore turistico e fra i visitatori il ritardo nella riapertura della cabinovia della località turistica montana di Prati di Tivo, alle falde nord – orientali del Gran Sasso d'Italia, nel Comune di Pietracamela in Provincia di Teramo, di particolare interesse paesaggistico, sede dell'omonima stazione sciistica posta ai piedi del versante settentrionale del Corno Piccolo, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, e punto di accesso alle maggiori vette del Gran Sasso.
Infatti da qui è possibile ad esempio: arrivare alla Madonnina, in località Arapietra; raggiungere il Rifugio Franchetti; fare le ascensioni al Corno Grande e al Corno Piccolo; raggiungere la sella del ghiacciaio del “Calderone”; arrivare alle Sorgenti del Rio Arno, attraverso la Valle del Rio Arno, la Val Maone e Campo Pericoli.
Ma, nonostante tutti questi tesori naturalistici e il buon numero di strutture ricettive e ristorative della famosa località sciistica ed escursionistica del Gran Sasso d'Italia, la stagione estiva rischiava di non decollare proprio a causa di questo problema.
Così abbiamo deciso di aprire una inchiesta giornalistica, per conoscere i reali motivi dei ritardi nella riapertura della cabinovia, intervistando l'albergatore Paolo di Furia, Presidente del Consorzio “Gran Sasso – Prati” che ha recentemente acquisito la gestione dell'impianto di risalita, dotato di cabine da sei posti e in inverno anche di serie da quattro posti per gli sciatori.
A tal proposito vedi l'articolo di Agenzia Stampa Italia del 16 luglio 2016: “Gran Sasso: quando riaprirà la cabinovia di Prati di Tivo?”
Dalle dichiarazioni del Presidente del Consorzio “Gran Sasso – Prati”, è subito emersa la necessità di dover arrivare nel più breve tempo possibile alla visita ispettiva da parte della Regione e poi al collaudo.
Ebbene, i tempi di attesa calcolati erano di pressoché una quindicina di giorni, invece bruciando le tabelle di marcia, sentendosi sollecitati, gli organi competenti sono intervenuti tempestivamente e già da domenica 24 luglio 2016, la cabinovia potrà funzionare per la soddisfazione degli operatori turistici e dei visitatori.
Un risultato positivo che farà finalmente decollare (tempo climatico permettendo) la stagione estiva di Prati di Tivo, anche grazie al nostro intervento che ha messo a nudo le problematiche e accelerato l'intervento delle istituzioni competenti.
Segnalare il problema questa volta è servito, continueremo perciò a farlo quando sarà necessario.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia