(ASI) Perugia – L’Avv. Michele Ricciardi, noto per la sua adesione al comitato regionale che contro l’Umbricellum, la discussa legge elettorale regionale, analizza in esclusiva per Umbria notizie Web, gruppo Agenzia Stampa Italia, la presentazione della proposta di legge ambientale promossa dal Tavolo per L’ambiente di Orvieto nata da una proposta popolare trasversale.
- Ci può spiegare l’importanza di questa legge. Cosa tratta e perché è importante per tanti aspetti?
Questa è una proposta di legge di iniziativa popolare. Elaborata inizialmente da una gruppo di cittadini di Orvieto alla quale poi hanno partecipato anche altri cittadini residenti in varie parti dell’Umbria. Si tratta di una legge volta a migliorare il quadro normativo sulla raccolta dei rifiuti in Umbria e sull’impatto ambientale delle imprese. I punti di forza qualificanti di questa legge, cioè i suoi punti di forza a mio pare sono due: il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione in materia di ambiente e rifiuti e gli incentivi all’innovazione tecnologica per le imprese affinché riducano il proprio impatto ambientale. Con questa proposta i cittadini saranno chiamati a partecipare alle scelte tramite consigli comunali aperti poiché tale legge imporrà alle amministrazioni comunali di prendere le proprie decisioni in materia nella sola forma di consiglio comunale aperto. In questi tempi di democrazia malata nei quali il cittadino si ritira nel privato, la partecipazione ad un consiglio comunale aperto su temi di sicuro interesse personale, perché si tratta di decidere dove collocare le discariche, le centrali elettriche a grande impatto di potenza, è sicuramente un tema che induce il cittadino a partecipare, a far sentire la propria voce in un consesso ufficiale quale è un consiglio comunale aperto. Tutto ciò avrà anche una funzione rieducativa per i cittadini poiché si stimolerà la partecipazione anche ad altre scelte politiche delle amministrazioni. Quindi questa legge, oltre a dare in mano al cittadino un potere concreto per stabilire qualcosa di effettivo sulla propria qualità della vita, gli da anche un modo di rieducarsi alla democrazia. Poi dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, questa legge è molto ben fatta, quasi geniale. Gli incentivi fiscali per le imprese che innovano nella direzione di un minor impatto ambientale e miglioramento dei prodotti tecnologici. Nel futuro noi non avremo più tante materie prime a disposizione, quindi abbiamo bisogno di imprese in grado di innovare per ridurre la loro necessità di approvvigionarsi sui mercati esteri che inevitabilmente saranno sempre più dominati da pochi produttori mondiali che in futuro avranno una capacità di influenzare la politica economica mondiale ancor più grande di quella che ha avuto l’Opec negli anni d’oro. L’Opec raccoglie i produttori di petrolio, ma quest’ultimo può essere sostituito da centrali idroelettriche, uranio ecc…. Invece se ho bisogno dei miobio per fare un telefonino e ce l’ha solo la Cina, e non me lo vende perché preferisce riservarlo alle suo fabbriche, io la fabbrica in Italia la devo chiudere. Quindi le fabbriche saranno incentivate ad usare meno materie prime saranno quelle più competitive per il futuro. C’è inoltre un altro aspetto importante: una fabbrica meno inquinante rispetta di più l’ambiente, quindi mantiene l’Umbria cuore verde d’Italia, migliora la salute dei cittadini, quindi ci fa spendere meno in spese fiscali, e gli incentivi fiscali potrebbero indurre imprese a trasferirsi in Umbria con ovvi positivi impatti su occupazione, reddito ed economia.
-Tante possibilità e ancor di più gli effetti positivi. I cittadini dove possono recarsi a firmare questa proposta di legge?
Oggi qui al Hotel Giò era appunto un incontro finalizzato alla raccolta delle firme. In Umbria siamo molti ad avere questi moduli per raccogliere le firme. I comitati si organizzano localmente, quindi ci saranno pubblicizzazioni di momenti di raccolta di varie località dell’Umbria.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia