(ASI) Chieti - Trattiamo oggi il caso di Massimo Della Torre, un ragazzo di 39 anni di Chieti che vive in Strada per S.Giovanni Teatino, nato con una grave forma di distrofia muscolare
degenerativa che paralizza i muscoli e gli organi, costringendolo a sopravvivere sulla carrozzella elettrica, con una serie di collaterali problemi di salute (cardiopatie e diabete), attaccato, da circa tre anni, a un respiratore "salva vita".
Egli vive in casa con i genitori, ormai non più giovanissimi (il padre Enzo di 75 anni, è stato un barbiere che aveva il salone al Tricalle), che si occupano di lui quando non c'è l'assistenza domiciliare fornitagli dalla Chieti Solidale, poiché Massimo necessita di continua assistenza 24 ore su 24.
Massimo chiede semplicemente di far valere i suoi diritti, in primis, il diritto a una vita decorosa e per fare questo avrebbe bisogno di un potenziamento delle cure e delle ore di assistenza, ma il 25 agosto 2015, addirittura, è arrivata una telefonata che lo informava che avrebbe potuto perdere 6 ore delle 18 ore settimanali di assistenza domiciliare, poiché il Comune di Chieti, in pre dissesto, azionista della Chieti Solidale, avrebbe potuto ridurre il servizio.
Anche il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, lo ha contatatto su Facebook dandogli la piena disponibilità per interessarsi del suo caso ed evitare il taglio delle ore di assistenza domiciliare.
Comunque sia, per ora, le ore di assistenza domiciliare, non sono state tagliate, ma egli lancia un appello con la sua famiglia, attraverso i nostri microfoni, per tutelare i propri diritti di malato che non possono correre il rischio di essere messi in secondo piano, come d'altronde quelli di nessun altro ammalato, rispetto a mere ragioni economiche di bilancio e che dovrebbero essere tutelati dalla Repubblica, come stabilito dall'articolo 38 della Costituzione.
L'APPELLO DI MASSIMO LA TORRE: https://youtu.be/vcOZvuPSh0E
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia