(ASI) Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza a Reggio Calabria il 24 giugno.
Questa mattina presso il Palazzo del Governo, convocata epresieduta dal Prefetto di Reggio Calabria, si è svolta una riunione della Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza alla quale sono intervenuti i Prefetti della Calabria, i Procuratori Generali delle Corti d’Appello di Catanzaro e di Reggio Calabria, i Procuratori della Repubblica, titolari della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e Reggio Calabria, il Comandante della Direzione Marittima della Calabria e della Basilicata Tirrenica, i Questori delle province calabresi, i Comandanti regionali e provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, il Direttore Centro DIA di Reggio Calabria, il Direttore Regionale del Lavoro.
Nell’occasione sono stati valutati i risultati conseguiti ad un anno dall’avvio della Direttiva del Ministero dell’Interno del 23 aprile 2014, denominata “Focus ‘ndrangheta - Piano di azione nazionale e transnazionale”, in attuazione delle linee strategiche adottate in sede di Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza lo scorso 15 maggio 2014, in tema di misure più idonee all’azione di presidio del territorio e contrasto alla ‘ndrangheta.
Il Prefetto ha evidenziato come le strategie attuate in stretta sintonia istituzionale tra i Prefetti della regione, i Procuratori della Repubblica, gli Uffici giudiziari e i Responsabili delle Forze dell’Ordine hanno contribuito a rafforzare la capacità di penetrazione dello Stato in ogni quadrante del territorio calabrese, riaffermando il valore della legalità in tutti gli ambiti economico-produttivi.
E’stata registrata la forte proiezione nel territorio delle attività di prevenzione e contrasto svolte dalle Forze di Polizia anche con moduli interforze e massivi, pianificati in sede dei rispettivi Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
In un anno, dal giugno 2014 al maggio 2015, a livello regionale, sono state 569.605 le persone controllate (di cui 338.217 nella provincia di Reggio Calabria), 6.214 i soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà (di cui 2969 nella provincia di Reggio Calabria), 1002 i soggetti arrestati in flagranza di reato (di cui 461 nella provincia di Reggio Calabria), 1706 i sequestri penali (di cui 675 nella provincia di Reggio Calabria , 2832 quelli amministrativi (di cui 1992 in questa provincia), 4759 le sanzioni amministrative elevate (di cui 2608 in questa provincia), 372.979 i veicoli controllati (di cui 211.498 in questa provincia), 66.175 le violazioni accertate al codice della strada (di cui 49.171 in questa provincia), e, infine, 123.020 i controlli domiciliari effettuati (di cui 87.074 in questa provincia) e 16.182 le perquisizioni sul posto eseguite (di cui 10.112 in provincia).
La rilevanza dei risultati conseguiti dalle Forze di Polizia è emersa in termini non solo di incremento dei controlli, ma anche di repressione delle condotte illecite nei predetti settori sociali, ambientali ed economici e di deterrente nell’ulteriore commissione di reati.
Una prima valutazione delle attività di prevenzione contrasto e repressione poste in essere a livello regionale ha evidenziato una ricaduta positiva sull’andamento dei reati in sensibile diminuzione per molte fattispecie, pur continuando ad essere rilevante l’indice complessivo di criminalità.
Pur a fronte di un quadro ampio e diffuso di omertà, emergono alcuni segnali di reazione da parte della società civile e delle vittime dei reati e tale tendenza si registra, sia pur con un lieve incremento, nelle denunce dei reati di usura e di estorsione.
In ambito regionale si registra, infatti, nel periodo giugno 2014 - maggio 2015 rispetto al periodo giugno 2013 – maggio 2014 per le estorsioni un aumento delle denunce del 18,52% ( il 16, 48% nella provincia di Reggio Calabria) e per l’usura del 14,29% ( il 57,14% nella provincia reggina). Tale dato viene inteso come segnale di emersione dei fenomeni che hanno carattere endemico e pervasivo, indice di propensione alla denuncia favorita dalla fiducia nella Magistratura e nelle Forze dell’Ordine.
Di particolare rilievo sono i risultati ottenuti, in provincia, nell’ambito delle attività di cattura dei latitanti e nel nevralgico settore delle misure patrimoniali; tra questi, l’arresto di 21 latitanti nell’anno 2014, di 5 nell’anno in corso, di cui uno inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi. Significativi sono anche i dati concernenti i sequestri e le confische, il cui valore complessivo per la sola provincia di Reggio Calabria ha superato negli ultimi tre anni i 2 miliardi di euro. Sono intervenuti, svolgendo approfondite considerazioni il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Raffaele Mazzotta, il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, Francesco Monaco, i Procuratori Distrettuali Antimafia di Reggio Calabria e di Catanzaro, Federico Cafiero De Raho e Antonio Vincenzo Lombardo. I vertici giudiziari hanno condiviso le linee strategiche formulate, hanno evidenziato la rilevanza tra la collaborazione degli Organi dello Stato e del costante scambio informativo, di particolare rilievo anche per le iniziative dell’Autorità giudiziarie.
Nel corso della riunione si è, pertanto, convenuto su:
- riproposizione della strategia di prevenzione e contrasto con una forte proiezione territoriale, con moduli coordinati e massivi su obiettivi definiti in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza. Pubblica.
Ciò avverrà anche con attività delle Forze dell’Ordine svolte con servizi interprovinciali (la ‘ndrangheta, difatti, non rispetta i confini provinciali) soprattutto nei territori provinciali limitrofi e con l’intervento anche di reparti speciali (il Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, la Compagnia Intervento Operativo dell’Arma dei Carabinieri e i Baschi Verdi della Guardia di Finanza);
- rinnovata attenzione al settore degli appalti e degli interventi infrastrutturali per le iniziative in corso di realizzazione o preannunciate, nonché nei confronti degli Enti locali e della Pubblica Amministrazione in genere.
E ciò al fine di contrastare, con il supporto di una mirata attività di intelligence, i tentativi di infiltrazione della ‘ndrangheta sugli interventi pubblici che devono andare, invece, ad esclusivo beneficio della società calabrese.
Le iniziative pianificate avranno come obiettivo il passaggio dal controllo del territorio, incentrato sulla mera attività di pattugliamento, al “territorio sotto controllo”, nel convincimento che il contrasto alla criminalità richiede una capacità di penetrazione da parte dello Stato proporzionata all’entità dei fenomeni criminosi da debellare, come indicato nella recente Direttiva del Ministero dell’Interno del 30 aprile scorso.