(ASI) Nel processo intentato da Attilio Befera e Benedetto Mineo contro Diego Armando Maradona e l'avvocato Angelo Pisani che, a dire dei rappresentanti di Equitalia, avrebbero diffamato l'agenzia della riscossione per aver sostenuto l'infondatezza di ogni addebito a carico del campione, il GUP del Tribunale di Roma, Chiara Giammarco, all'udienza odierna ha restituito gli atti al pm, rilevando la genericità del capo di imputazione a carico di Maradona e Pisani e rinviando il processo al 13 maggio.
L'avvocato Sergio Pisani, difensore di Maradona, dichiara che sulla base di quanto attestato nelle sentenze dei giudici tributari non sussiste assolutamente alcuna ipotesi di diffamazione e che, anzi, l'unico soggetto danneggiato da oltre 25 anni risulta proprio Maradona, poiché la violazione fiscale di cui il noto campione è accusato da anni è addirittura stata già pagata dal coobbligato, Società Calcio Napoli, ancor prima di avere ragione in Cassazione, attraverso un regolare condono. «In ogni caso - tiene a sottolineare il legale - lo Stato, nel rispetto della Costituzione, non può duplicare alcun tributo, né tanto meno incassare due volte le stesse somme, tra l'altro in questo caso non dovute».
La difesa di Maradona si attende ora da Equitalia un passo indietro, anche alla luce di quanto affermato dai giudici tributari nei numerosi provvedimenti, che dimostrano senza alcun dubbio come Maradona e Pisani non abbiano fatto null'altro che denunciare un fatto vero.