(ASI) Chieti - La mattina del 8 gennaio 2015, il Sindaco di Chieti è stato indagato per corruzione e raggiunto da un decreto di perquisizione e contestuale sequestro nell'ambito di un procedimento penale della Procura di L'Aquila,
Direzione Distrettuale Antimafia, per quanto riguarda la vicenda del centro commerciale "Megalò3", collegata indirettamente a un presunto traffico illecito di rifiuti speciali e discariche abusive.
Un fulmine a ciel sereno, una valanga che si è abbattuta sull'amministrazione comunale di Chieti. A tal proposito, sentiamo cosa ha dichiarato il Sindaco di Chieti, l'Avv.Umberto Di Primio, in un suo comunicato diffuso su internet:
"Questa mattina sono stato raggiunto da un decreto di perquisizione e contestuale sequestro nell'ambito di un procedimento penale incardinato dinanzi la Procura della Repubblica di L’Aquila, Direzione Distrettuale Antimafia, nel quale risulto essere, insieme ad altri, indagato.
Nel corso della perquisizione effettuata presso il mio domicilio e presso l' ufficio del Comune ho messo a disposizione degli agenti di Polizia giudiziaria tutto quanto era in mio possesso, sia in termini di documenti che di supporti informatici.
Pur se per professione sono abituato a vivere situazioni come quella capitatami questa mattina, non posso negare il dispiacere nel vedermi tirato dentro una indagine le cui circostanze, in parte non conosco assolutamente, mentre per le altre, quelle che mi riguarderebbero, mi vedono assolutamente sereno perché convinto di aver fatto tutto nel massimo della regolarità e della trasparenza senza aver creato vantaggio per alcuno, né aver ottenuto alcunché.
Al di là dell’amarezza personale, perché coinvolto in questioni per le quali, ripeto, o sono totalmente estraneo o comunque ho certezza di non aver fatto nulla che valicasse il limite della legittimità, il primo pensiero va alla mia famiglia e alle tante persone che credono in me e che, inevitabilmente, loro malgrado, saranno toccate da questa vicenda".
Speriamo che venga fatta al più presto luce su questa vicenda, soprattutto per il bene della città e delle persone coinvolte e dei famigliari che soffrono in queste lunghe ed interminabili ore di attesa.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia