(ASI) Lo stato dell'edilizia scolastica nel nostro Paese desta grave allarme. È di oggi la notizia di un nuovo crollo di intonaco avvenuto nella Provincia di Milano.
A farne le spese 7 bambini della scuola materna, fortunatamente feriti solo in maniera lieve, secondo quanto riportato dalle prime notizie.
Una situazione intollerabile. Non è pensabile che bambini e ragazzi passino le loro giornate in edifici poco sicuri, che possono cadere a pezzi da un momento all'altro.
La sicurezza degli edifici scolastici è un aspetto che non può e non deve in alcun modo essere trascurato.
Un primo, timido passo per raccogliere fondi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza è stato attuato dalla Legge di stabilità, che all'art. 1, comma 206, ha innovato la disciplina della destinazione della quota dell'8 per mille dell'Irpef a gestione statale prevedendo l'aggiunta alle quattro tipologie già previste (fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione dei beni culturali) anche la "ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica".
Un'operazione senza dubbio importante, ma ancora insufficiente. È necessario un intervento più immediato ed urgente del Governo, teso a stanziare fondi destinati quantomeno alla messa in sicurezza delle scuole.
Si tratta di un intervento imprescindibile, non solo per preservare la sicurezza e l'incolumità degli alunni e del personale che insegna e opera all'interno delle scuole, ma rappresenta anche un'importante occasione di rilancio dal punto di vista occupazionale.
Redazione Agenzia Stampa Italia