(ASI) Napoli - Pisani ribatte al commissario prefettizio di Viareggio, ne chiede le dimissioni ed annuncia un’azione risarcitoria per restituire dignità ai cittadini di Scampia.
Un’azione collettiva di risarcimento danni per le frasi ingiuriose contro Scampia. E’ quanto annuncia questa mattina l’avvocato Angelo Pisani, presidente della Ottava Municipalità di Napoli comprendente Scampia, letteralmente infuriato per la frase del commissario prefettizio di Viareggio Valerio Massimo Romeo riportata ieri dal Tirreno: “Rischiate di fare la fine di Scampia”.
Avvolto nella fascia tricolore, Romeo appare nella foto del Tirreno mentre lancia proclami salvifici alle folle che lo circondano. Ma che c’entra Scampia? «Capisco che non sarà facile riportare la legalità in quella che la stampa definisce come la città più commissariata d’Italia - attacca Pisani - visto che a ottobre il Comune di Viareggio è stato sciolto per la seconda volta in soli due anni, mentre risultano commissariati anche altri enti locali come la Fondazione Carnevale, ma questo non autorizza il commissario Romeo ad offendere la popolazione di Scampia».
«Romeo si vergogni – taglia corto Pisani – e prima di parlare dei nostri quartieri si informi. Vada a verificare, per esempio, la scomparsa delle piazze di spaccio dal nostro territorio, le attività culturali che si svolgono nell’Auditorium, o l’estensione delle aree a verde che fanno di questo quartiere il polmone di Napoli».
L’avvocato Pisani, che già sta conducendo azioni collettive in altri comuni del napoletano su incarico delle amministrazioni locali e per questioni diverse, non si limita alla richiesta di scuse da parte del commissario Romeo. «Non tollereremo di essere trattati come il simbolo del male da chiunque, né tanto meno da un rappresentante dello Stato».
Perciò Pisani chiede le dimissioni di Romeo e parte fin da questa mattina con l’azione risarcitoria che, cittadino per cittadino, sarà tesa a restituire loro la dignità, «prevenendo anche in futuro il verificarsi di ulteriori, gratuite diffamazioni come quella, gravissima, del commissario prefettizio di Viareggio».