(ASI) Città del Vaticano: Anche stamani Piazza San Pietro si è gremita di fedeli accorsi da ogni luogo per ascoltare il Pontefice, che oggi ha incontrato gli anziani ed ha recitato la messa in occasione della festa dei nonni; a tale celebrazione ha presenziato anche il Papa emerito Benedetto XVI che è stato più volte ringraziato da Bergoglio per la sua presenza, presenza che lo stesso Pontefice ha chiesto al suo predecessore nella quotidianità tra le mura del Vaticano, perchè dice Francesco "era come avere il nonno saggio a casa".
Una celebrazione sentita, profonda e di attualissime argomentazioni nel corso della quale il Pontefice parla anche dell' importanza che gli anziani rivestono nella società e tal proposito dice†"ai nonni è affidato un compito grande: trasmettere l’esperienza della vita, la storia di una famiglia, di una comunità, di un popolo; condividere con semplicità una saggezza, e la stessa fede: l’eredità più preziosa! Beate quelle famiglie cha hanno i nonni vicini! Il nonno è padre due volte e la nonna è madre due volte. In quei Paesi dove la persecuzione religiosa è stata crudele, penso, per esempio, all’Albania, dove mi sono recato domenica scorsa, in quei Paesi sono stati i nonni a portare i bambini a essere battezzati di nascosto, a dare loro la fede. Bravi! Sono stati bravi nella persecuzione e hanno salvato la fede in quei Paesi!".
Purtroppo non sempre gli anziani hanno una famiglia che possa accoglierli e allora Papa Francesco dice "ben vengano le case per gli anziani… purché siano veramente case, e non prigioni! E siano per gli anziani, e non per gli interessi di qualcuno altro! Non ci devono essere istituti dove gli anziani vivono dimenticati, come nascosti, trascurati. Mi sento vicino ai tanti anziani che vivono in questi Istituti, e penso con gratitudine a quanti li vanno a visitare e si prendono cura di loro. Le case per anziani dovrebbero essere dei “polmoni” di umanità in un paese, in un quartiere, in una parrocchia; dovrebbero essere dei “santuari” di umanità dove chi è vecchio e debole viene curato e custodito come un fratello o una sorella maggiore. Fa tanto bene andare a trovare un anziano! Guardate i nostri ragazzi: a volte li vediamo svogliati e tristi; vanno a trovare un anziano, e diventano gioiosi!".Da qui l'appello di Bergoglio "noi cristiani, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, siamo chiamati a costruire con pazienza una società diversa, più accogliente, più umana, più inclusiva, che non ha bisogno di scartare chi è debole nel corpo e nella mente, anzi, una società che misura il proprio “passo” proprio su queste persone...un popolo che non custodisce i nonni e non li tratta bene è un popolo che non ha futuro! Perché non ha futuro? Perché perde la memoria, e si strappa dalle proprie radici. Ma attenzione: voi avete la responsabilità di tenere vive queste radici in voi stessi! Con la preghiera, la lettura del Vangelo, le opere di misericordia. Così rimaniamo come alberi vivi, che anche nella vecchiaia non smettono di portare frutto. Una delle cose più belle della vita di famiglia, della nostra vita umana di famiglia, è accarezzare un bambino e lasciarsi accarezzare da un nonno e da una nonna. Grazie!". Parole profonde e ricche di significato a riprova del fatto che se lo si vuole si può davvero cambiare il mondo, partendo da noi stessi dalle nostre famiglie e ascoltando le storie che i nonni hanno da raccontare magari imparare a vivere.
Erika Cesari - Agenzia Stampa Italia