(ASI) Reggio Calabria – Sono stati occupati, nella mattinata del 15/9/2014, i binari della stazione di Marina di Gioiosa Jonica (RC), sulla linea Reggio Calabria – Taranto, nota anche come linea Jonica.
Il blocco, voluto ed organizzato da una inedita unione di vari movimenti politici e di associazioni sportive, culturali e per la promozione del territorio, con l’appoggio determinante del Ciufer (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), presieduto da Domenico Gattuso, è stato inteso come un’ azione dimostrativa dal significato simbolico. Pertanto non vi sono stati disagi alla circolazione dei convogli.
L’azione, che per una volta sembra aver riunito la popolazione intera, vincendo resistenze ideologiche e nicchie d’interesse, è stata la risposta dei cittadini alla comunicazione di Trenitalia, con la quale la stessa annunciava la soppressione di ben 12 stazioni lungo la linea che saranno ridotte a semplici fermate impresenziate (prive di personale). Tale decisione, oltre a una chiara riduzione dei servizi di assistenza per l’utenza, porterebbe con se il blocco dei piazzali di stazione che, venendo ridotti al singolo binario di corsa, non potrebbero più permettere l’incrocio di treni viaggianti in direzioni opposte e quindi porterebbero con se un robusto innalzamento dei tempi di percorrenza. Ancor più gravi i disagi in caso di treni guasti, che rischierebbero di bloccare l’intera circolazione ferroviaria. A causa di queste implicazioni, la decisione di Trenitalia, è stata percepita come il preludio a un ulteriore riduzione delle corse dei treni per il futuro. Le stazioni che dovrebbero essere ridotte a fermate impresenziate sul territorio calabro saranno le seguenti: Ardore – Bova – Marina - Campo Spartivento – Caulonia – Ferruzzano – San Lorenzo – Gioiosa Jonica – Riace – Squillace – Isola Capo Rizzuto – Roseto Capo Spulico. A cui andrà ad aggiungersi la stazione di Policoro in Basilicata.
La scelta del Ciufer di organizzare la manifestazione nella stazione di Marina di Gioiosa Jonica, è stata presa anche per sensibilizzare le istituzioni politiche nazionali, del tutto assenti prima e durante la manifestazione, sul problema della cattiva gestione e degli sprechi. Detto impianto era infatti stato aggiornato di recente con la ristrutturazione di tutti i locali e degli impianti.
“Vi è la chiara volontà di cancellare la tratta ferrata jonica” – ha dichiarato Domenica Gattuso che ha poi aggiunto come, in considerazione dell’obsolescenza, quando non della fatiscenza delle infrastrutture stradali della zona, con tale provvedimento si rischia di realizzare di fatto l’isolamento dell’alta e bassa Locride, del catanzarese, del crotonese e dell’alto ionio cosentino. Una regia che secondo Gattuso, sarebbe partita da tempo (almeno 10 - 15 anni) nel colpevole silenzio istituzionale, la cui mancanza di rappresentanti nel corso della giornata di ieri è stata letta quasi come una conferma nemmeno tanto velata di tale volontà.
Ha poi proseguito indicando che proprio le deficienze del sistema stradale jonico e calabrese, e l’avvenuto aggiornamento recente di molti impianti della linea, dovrebbero essere il punto di partenza per una seria riflessione su un territorio dove la ferrovia è ancora mezzo di comunicazione di importanza strategica nella vita quotidiana dei cittadini.
“Certo è che se dovesse essere avviata una seria analisi, con l’ottimizzazione della tratta ci sarebbero solo ricadute economiche e valorizzazione territoriale su un territorio che proprio di queste due cose avrebbe bisogno” – ha poi concluso – “Qui siamo in presenza di una linea che ha un rilevante potenziale non espresso solo per la mancanza di volontà nel creare un adeguato piano programmatico”.
Cenusa Alexandru Rares - Agenzia Stampa Italia