(ASI) Chieti - Chieti rischia di subire l'ennesimo scippo a causa dei tagli imposti dalla "spending review".
Infatti, è trapelata negli ultimi giorni la notizia che la città di "Achille" rischia di perdere un'ala del Museo d'arte "Costantino Barbella", gestito in comproprietà fra Comune e Provincia, quella dove c'è la collezione di Alfredo Paglione, 101 dipinti e sculture di 70 artisti del XX secolo, tra cui Giorgio De Chirico, Joan Mirò, José Ortega e Aligi Sassu che nel 2004 il mecenate di Tornareccio (Pe) aveva donato in comodato gratuito.
Tutto ciò a causa del fatto che la Provincia, svuotata di molteplici funzioni dalla legge "Delrio" e obbligata dalla Corte dei Conti a rispettare un piano decennale di rientro dai debiti che ha determinato la disdetta di tutti gli affitti, non può più permettersi di pagare il canone di locazione di circa 20 mila euro anni, dell'appartamento dove c'è la mostra permanente. La Provincia di Chieti, a tal proposito, ha già provveduto alla disdetta sia del contratto di locazione, sia della convenzione (rispettando i sei mesi di anticipo richiesti) con la delibera di Giunta dello scorso 11 agosto. L'ultima speranza di evitare un'ulteriore scippo alla città, è il Comune che sta cercando una soluzione per risolvere il problema dell'affitto. L'ipotesi è stata presa in considerazione durante un incontro bilaterale fra esponenti della Provincia e del Comune di Chieti. Quel che è certo è che l'ennesima decisione della Provincia, dopo il trasferimento di un'ala del Liceo Scientifico allo Scalo, per risparmiare gli oltre 200 mila euro annui da versare alla Curia, e la decisione di liberare i locali di Via De Vicentiis, dove erano conservati i preziosi volumi dell'emeroteca provinciale, rischia di aprire un acceso dibattito in città e nel mondo culturale abruzzese.
A tal proposito, abbiamo intervistato il critico d'arte, nonché docente di Sociologia della Cultura dell'Università "G.D'Annunzio", Prof. Massimo Pasqualone, per conoscere il suo parere sulla vicenda che rischia di far scomparire un pezzo del Museo "C.Barbella", a cui abbiamo posto le seguenti domande:
1) Che cosa rischia di perdere la città di Chieti e il Museo d'arte "C.Barbella" con lo scippo della collezione Paglione?
"Spero che la notizia sia solo un tentativo di portare l'attenzione sul Museo, perché se fosse vera e la collezione Paglione venisse scippata si tratterebbe di un "vulnus" pesantissimo per la città di Chieti, già colpita a morte per altre perdite illustri. A quel punto occorrerebbe mobilitare tutta la comunità per mostrare quanto la città sia attenta all'arte e alla cultura".
2) Come si potrebbe risolvere il problema evitando alla città l'ennesimo scippo?
"Io penso che il Museo Barbella sia un fiore all'occhiello della città e che occorrebbe creare una Fondazione o un'Associazione di amanti dell'arte e della cultura per evitare tale sciagurata ipotesi".
3) Più che i barbari e gli invasori, sono l'incuria, l'ignoranza e l'indifferenza i veri vandali saccheggiatori e distruttori dei beni archeologici e artistici del "Bel Paese"?
"Direi anche gli sciocchi, dal momento che il patrimonio artistico e culturale è fonte di reddito per l'Italia e la città di Chieti. Tornare ad educare all'arte e alla cultura diviene dunque fondamentale".
Noi dal canto nostro ci auguriamo che il Comune trovi una soluzione alla vicenda e che anche i rappresentanti abruzzesi e cittadini in Regione, in Parlamento e al Governo, si adoperino per evitare l' ennesimo saccheggio che si prospetta ai danni della città, magari anche tramite l'intervento di operatori economici privati, altrimenti Chieti un tempo città d'arte, cultura e uffici, rischia di trasformarsi in una città fantasma nel più desolante degrado.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia