(ASI) L'Aquila - Neanche la clausura ha fermato le nostre telecamere e i nostri reporter. In questi giorni siamo stati ospiti insieme al Dott. Manlio Madrigale e all'Imprenditore Antonio Di Girolamo (della Rete delle Fattorie Sociali) delle suore di clausura del Monastero delle Celestine Benedettine di San Basilio di L'Aquila,
in occasione della "rimpatriata" degli Abruzzesi di Piemonte e Valle D'Aosta che sono venuti nel Capoluogo abruzzese a visitare il convento. Le suore hanno colto l'occasione per lanciare, tramite i nostri microfoni,un appello al Ministero per i Beni Culturali per la messa in sicurezza del loro antico convento, dopo i pesanti danni causati dal terremoto di Aprile del 2009 che lo hanno reso pressoché totalmente inagibile. Evacuate a seguito del terremoto che ha sconvolto la città di L'Aquila, le sorelle ( quasi tutte sulla ottantina), sono stati i primi abitanti che sono tornati a vivere nella zona "rossa" del Capoluogo abruzzese dopo il sisma, poiché non hanno voluto lasciare il convento per rispetto del proprio voto di clausura. Attualmente, le suore vivono in condizioni proibitive in una grossa baracca della Protezione Civile al centro del cortile interno del monastero con temperature torride d'estate che raggiungono gli oltre 40° e polari in inverno con quasi -20° sotto lo 0°. Le sorelle pregano nella cantoria dove sono state custodite per un certo periodo le spoglie di San Celestino V e dove ci sono ancora quelle di San Basilio. Invece, usano per cucinare i locali del refettorio delle ragazze dello studentato che è chiuso ormai da quel maledettissimo giorno del terremoto. Il convento è stato in passato una struttura monastica di grande rilevanza. A tal proposito, ecco in breve la sua storia.Esso fu fondato agli inizi del XIV secolo, anche se alcune iscrizioni sulle porte lasciano intendere che fu edificato verso l'anno Mille. Comunque, l'attuale struttura ha le fattezze di quella venuta fuori dai rifacimenti del XVIII secolo, quando all'inizio di quel secolo il convento fu danneggiato da un altro terremoto. Chiusa durante la Prima Guerra Mondiale, le monache vi fecero ritorno nel 1932, riscattando l'ala più degradata del Monastero che provvidero a ristrutturare. La Chiesa ha una facciata molto semplice in forma barocca e all'interno sull'altare maggiore, conserva l'Ascensione di Gesù con San Pietro Celestino e San Benedetto, una bella tela del pittore De Mura.Solenni celebrazioni si tengono in occasione delle festività di San Basilio il 2 Gennaio, di Santa Scolastica il 2 febbraio, di San Benedetto il 21 marzo e l'11 luglio, di San Pietro Celestino il 19 Maggio e della Perdonanza il 28 e 29 agosto. La struttura monastica in passato è stata un centro religioso molto importante, godendo della protezione di persone illustri e potenti, come ad esempio Margherita d'Austria. Ma, attualmente, il convento è pressoché abbandonato dalle istituzioni impotenti, perciò, Suor Margherita, Madre Badessa del Convento, lancia dai nostri microfoni il suo appello per la ricostruzione con una preghiera affinché il suo grido non resti inascoltato:
https://www.youtube.com/watch?v=vm59C9RvrhI
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia