(ASI) Nuovo provvedimento dei giudici a favore di Maradona. La soddisfazione di Pisani che riferisce a Diego: “la verità sta vincendo sul campo della giustizia e la gente sta ormai capendo che non sei mai stato un evasore fiscale, ma una vittima“.
Anche il Collegio dei Giudici della Dodicesima Sezione della Commissione Tributaria di Napoli, dopo la sentenza favorevole del TAR e la prima sospensiva del pignoramento Equitalia, dà ragione a Maradona e sospende le pretese di pagamento dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia, bloccando ulteriori attacchi al campione del mondo, che per tanto tempo era stato inseguito da ingiusti agguati del fisco. L'ultimo ricorso dei difensori del Pibe De Oro presentato dai suoi avvocati Angelo Pisani, Angelo Scala, Massimiliano Toriello e Enrico Carlomagno, è stato infatti ritenuto legittimo e fondato ieri anche dai Giudici Tributari della 12" sezione (Presidente Luigi Caputo, relatore Fausto Izzo e giudice Paolo Scognamillo). La Corte, dopo la sentenza del TAR che aveva condannato Equitalia ad esibire la cartella esattoriale, mai vista e mai notificata al Pibe de Oro, e dopo la precedente sospensione del pignoramento presso terzi in danno di Diego, con l’ordinanza notificata ieri ha ordinato la sospensione anche di ogni azione di riscossione e pretesa di pagamento del Fisco, ormai lievitata alla stratosferica somma di circa 40 milioni a carico del contribuente più famoso del mondo, fino alla decisione nel merito della questione, liberando nel frattempo Maradona da ogni incubo esattoriale.
Impegnati nell’opera di liberare Maradona da Equitalia e chiarire il giallo con il fisco, gli avvocati di Maradona fanno dunque segnare ancora un altro punto a favore del loro assistito, dopo la sentenza positiva del Tar, dopo la sospensiva del pignoramento, e dopo e la CTU disposta da altri giudici per valutare anche la denunciata duplicazione della pretesa del fisco, per un’imposta già pagata da Ferlaino.
«Proprio ieri la giustizia tributaria, dopo che un mese fa era già stato sospeso il pignoramento milionario in danno di Maradona – annuncia l’avvocato Angelo Pisani - ha accolto anche il secondo ricorso cautelare da noi presentato ed ha sospeso (vedi provvedimento allegato, ndr) ogni intimazione di pagamento milionaria e la procedura di riscossione esecutiva del fisco, con grande soddisfazione di Diego, impegnato per veder trionfare presto tutta la verità».
Equitalia ingiustificatamente aveva sempre espresso pretestuoso diniego alle nuove e legittime richieste degli avvocati di Maradona di riesaminare e risolvere la complessa e distorta questione “mediatica” in autotutela. Invece Equitalia è andata avanti addirittura nei pignoramenti e in pretese milionarie, pur dopo aver ricevuto, nel 2003, il pagamento dell’indebita pretesa dalla società Calcio Napoli, il datore di lavoro di Maradona. Stesso atteggiamento da Agenzia delle Entrate.
Ma ora anche i giudici tributari della 12° sezione, accogliendo le richieste difensive di Maradona e disponendo la sospensiva della riscossione milionaria sulla base delle nuove prove documentali e di una perizia contabile giurata redatta da un pool di esperti commercialisti incaricati dall’avvocato Angelo Pisani (a dimostrazione che non solo nessuna violazione fiscale era mai esistita e che nulla era imputabile a Maradona, ma soprattutto che l’inesistente debito risulta già pagato dalla società Calcio Napoli, datore di lavoro del Pibe de oro a far data dal 2003), hanno sospeso l’ultima intimazione di pagamento da 40 milioni di euro del fisco, per verificare, a fronte delle difese dell’avvocato Pisani, la legittimità, la natura e la conformità delle contestate e discutibili pretese fiscali nei confronti del campione argentino.
Va ricordato che Diego Armando Maradona a tutt’oggi non è mai stato condannato da nessun giudice per questa presunta violazione fiscale. Ad ottobre prossimo, dopo 25 anni, si pronuncerà la giustizia e tutti potranno conoscere l’unica verità.
Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Angelo Pisani, secondo il quale «ogni attività, soprattutto giudiziale, tesa alla trasparenza contro la cieca burocrazia ed all’accertamento della verità nascosta, che qualcuno ancora non vuole far emergere e non sa spiegare all’opinione pubblica, non potrà che confermare l’innocenza ed estraneità di Diego di fronte a qualsivoglia violazione fiscale e la nostra posizione in difesa del campione argentino contro pretese fiscali che, nel caso di Maradona, si sono già dimostrate illegittime e incostituzionali dal 1992, come stabilito dai giudici italiani, che in realtà non hanno mai condannato il calciatore, inseguito e mortificato solo da Equitalia, anche mediaticamente ».
Pisani esprime inoltre «grande stima e speranza nella nuova impostazione e nelle promesse del premier Matteo Renzi contro la micidiale burocrazia, anche quella che fino ad oggi ha bloccato il paese e perseguitato Maradona». «Adesso – aggiunge l’avvocato - aspettiamo le scuse, sperando nel nome della giustizia e della verità di far ripartire il vero calcio, lo sport, la cultura, i valori e l’economia».
Alla luce di tutta la vicenda e specialmente delle ultime battute in sede giudiziaria, gli avvocati di Diego formulano infine un estremo appello all’Amministrazione finanziaria affinché, preso atto della infondatezza originaria e sopravvenuta della pretesa azionata, annullino in autotutela gli avvisi di accertamento. «Lo Stato Italiano – conclude Pisani - ne uscirebbe rafforzato, nel rapporto con i cittadini, dimostrando come la prima rottamazione da cui partire è quella delle azioni esecutive prive di fondamento».
Un giallo che dura da vent’anni
Un giallo che sta per esser chiarito. Una persecuzione storica. Cominciata il 12 febbraio 2001 all’aeroporto di Roma con un autentico blitz dei finanzieri incaricati da Equitalia, che braccarono Maradona prim’ancora che scendesse dalla scaletta dell’aereo per mettere piede sul suolo italiano. Agguati andati avanti per vent’anni, nonostante l’inesistenza della ipotizzata violazione fiscale ed addirittura il pagamento del presunto debito fin dal 2003, con i tristemente famosi pignoramenti dell’orecchino e dell’orologio, o la porta della camera d’albergo di Merano, in cui alloggiava il campione, violata dagli esattori italiani.
Oggi sembra davvero tutto chiaro e il calvario finito. Sembrava impossibile, ma la forza dei documenti, i ricorsi dell’avvocato Pisani e la chiarezza della verità hanno posto fine a questa assurda caccia all’uomo dichiarata dal fisco italiano, non dalla magistratura che non ha mai condannato Diego, ad uno dei più grandi campioni di tutti i tempi, trattato come un famigerato criminale, benché fosse l’uomo che ha fatto sognare intere generazioni di napoletani e tifosi, oltre a non aver mai commesso alcuna evasione fiscale, come hanno dimostrato i suoi avvocati.
Al difensore di Diego, l’avvocato Angelo Pisani, è stato poi notificato il documento col quale Equitalia chiede ufficialmente all’ufficio riscossione forzata della società più temuta dai contribuenti di sospendere le esecuzioni ai danni del Pibe.
«Dobbiamo essere grati – commenta soddisfatto Angelo Pisani – ad una magistratura tributaria coraggiosa, preparata ed attenta come quella partenopea, cui si deve questo risultato e lo stop ad una burocrazia cieca e sorda alla verità ed innocenza dei contribuenti».
Redazione Agenzia Stampa Italia