(ASI) “Piccoli segnali positivi, con differenze anche marcate da un territorio all’altro, che devono essere colti e accompagnati da politiche adeguate, anche azionando la leva fiscale, per sostenere le attività ricettive sulla strada impervia della ripresa”.
Federalberghi della provincia di Perugia – Confcommercio fotografa così i primi sei mesi dell’anno, dal punto di vista turistico.
Il confronto – avverte Federalberghi – è con un 2013 estremamente difficile per il turismo umbro; anche i dati più positivi vanno dunque intesi in senso relativo, ma rappresentano comunque un incoraggiamento per le imprese del settore.
I primi mesi dell’anno hanno insomma dato una piccola boccata d’ossigeno alle imprese di alcune aree dell’Umbria, nonostante i ponti siano stati in parte condizionati dalle condizioni meteorologiche non troppo favorevoli.
A un maggio piuttosto debole rispetto alle aspettative, è seguito invece un mese di giugno abbastanza buono rispetto al giugno del 2013, trainato soprattutto da arrivi e presenze maggiormente significativi nei territori dell’Alta Umbria, dei comprensori di Perugia e Spoleto. Mentre sul comprensorio di Assisi sembra essersi ridimensionato l’effetto trascinamento che si è evidenziato subito dopo l’elezione del nuovo Papa Francesco. E se per luglio l’Umbria turistica confida molto sui grandi eventi, non ci sono certezze per il futuro prossimo, vista l’enorme propensione dei turisti ad affidarsi al last minute anche per le vacanze estive, di agosto e settembre.
“Se possiamo interpretare questi segnali come una piccola ripresa – sostiene Federalberghi – si tratta comunque di qualcosa di molto fragile, che va irrobustito e accompagnato con azioni forti e condivise, e azionando la leva fiscale anche a livello locale per consentire alle imprese di resistere, in attesa che questi segnali si consolidino. Come più volte affermato, i Comuni hanno un ruolo importantissimo: con la scelta delle tariffe ed il riconoscimento o il diniego di agevolazioni ed esenzioni, sono in grado di influenzare considerevolmente il peso fiscale ed i costi per le imprese, creando vantaggi o svantaggi competitivi sui territorio di competenza”.
Redazione Agenzia Stampa Italia