(ASI) Abruzzo – A Chieti tutti si chiedono che fine abbia fatto la statua dell'angelo che doveva essere collocata in Piano S.Angelo, alias Piazza Matteotti. La suddetta statua doveva essere collocata su un piedistallo a seguito dei lavori di rifacimento della piazza, ma ciò non è avvenuto.
Ma, alcuni cittadini ci hanno contattato e ci hanno rivelato che effettivamente un "angelo" è veramente sceso e volato in cielo a Piano Sant'Angelo salvando una giovane vita. I segnalatori si riferivano ad un episodio avvenuto oltre settant'anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo "angelo" si chiamava Elda Tarantelli in Di Pasquale, l'unica vittima di un bombardamento avvenuto nella piazza di Chieti durante l'ultimo conflitto mondiale.
L'anima di Elda, come lo spirito di un angelo, è scesa sulla terra per concepire, dare alla luce e proteggere sua figlia, sacrificando il suo corpo mortale al martirio di chi voleva avere anche quel giorno un tributo di sangue innocente, per poi volare nuovamente in cielo.
Elda Tarantelli in Di Pasquale era una donna di Chieti a cui la brutalità della guerra aveva già strappato il marito, infatti era la vedova di un Tenente del Genio Militare, Rocco Di Pasquale, caduto durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte albanese, e ormai aveva una sola ragione di vita, quella di crescere, prendersi cura e proteggere la sua piccola figlia Maria Di Pasquale, tutt'ora vivente e attualmente residente a Campobasso in Molise, ma che viene ancora spesso a trovare i suoi parenti rimasti in Abruzzo. Così quel 31 dicembre del 1943, quando gli aerei "Alleati" si sono abbassati in picchiata per bombardare il Piano Sant'Angelo per essere sicuri di fare vittime e prendersi il loro tributo di sangue, Elda Tarantelli non ha avuto esitazioni e ha fatto scudo col suo corpo su sua figlia Maria di appena un anno, spegnendosi crivellata dai colpi del caccia bombardiere e sacrificando la sua vita per salvare quella della sua creatura.
Tra l'altro, ci hanno fatto sapere i parenti di Elda che ancora vivono a Chieti che dopo settant'anni è stata ritrovata recentemente anche la salma del marito, il Tenente del Genio Rocco Di Pasquale che sarà riportata a Chieti dal Sacrario Militare di Bari con una cerimonia ufficiale. La salma dell'ufficiale teatino, morto travolto da una mandria di bufali, era stata dichiarata dispersa e solo una targa sulla facciata della chiesa di San Francesco al Caracciolo al Tricalle di Chieti ne commemorava la scomparsa.
Ma, in realtà i resti del giovane ufficiale che sacrificò la sua vita per la Patria erano a Bari perché i famigliari non riuscivano a ritrovarla in quanto si era deteriorato il nome sulla piastrina militare di riconoscimento e sulla lapide era scritto Rocco Pasquale anziché Di Pasquale. Nei prossimi giorni però la salma tornerà con tutti gli onori nella sua Chieti, perciò quale occasione più idonea per commemorare anche la moglie Elda Tarantelli che ha compiuto l'estremo gesto per salvare la vita della sua creatura? A tal proposito, i parenti hanno pensato di chiedere al Comune di collocare una targa nella Piazza che commemori la "martire" teatina Elda Tarantelli in Di Pasquale e magari cointitolarle il Piano Sant'Angelo. Sarebbe da parte dell'amministrazione comunale un gesto simbolico di grande valore per sfatare i luoghi comuni negativi che vedono Chieti nota come la città della "camomilla" e del Processo "Matteotti" e ricordare che anche fra i suoi cittadini ci sono stati degli anonimi eroi che hanno avuto il coraggio di sacrificare la propria preziosa vita per valori superiori, giovani vite venute al mondo e prematuramente strappate col solo fine di consacrare la propria breve esistenza al prossimo.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia