C'è dunque un po' di orgoglio umbro in questa edizione degli Oscar, per la presenza di una perugina doc che, in riferimento al ruolo da lei interpretato, ha parlato del valore del riscatto. Sorrentino ha infatti scelto un personaggio affetto da 'nanismo' (proprio come l'attrice), a dimostrazione che si può "essere inseriti dignitosamente nella società, valutati per quello che si vale."
Ma chi è Giovanna Vignola? Non si definisce un'attrice ma una persona comune che lavora per le istituzioni locali e che, un giorno, presentatasi al provino quasi per gioco venne scelta dal regista perché corrispondeva nella realtà al personaggio che Sorrentino immaginava.
Il successo l'ha colta un po'di sorpresa ma Giovanna è rimasta con i piedi per terra, continuando a impegnarsi nel sociale e a combattere per restituire dignità a chi, vivendo il suo stesso disagio, è spesso vittima di pregiudizi.
E a celebrare la 'grandezza' di Giovanna sono stati anche il presidente della Provincia Guasticchi ed il vice Aviano Rossi che ha dichiarato: “La grande bellezza l'abbiamo noi e si chiama Giovanna Vignola. Per noi Giovanna non rappresenta solo la co-protagonista di un film di successo, ma l'interprete di un percorso di riscatto delle persone che incontrano problemi nella vita, che noi sosteniamo sin dall'inizio del mandato istituzionale quando Giovanna era per noi la referente dell'associazione Acondroplasia insieme per crescere. Anche nel film, che pone in contrasto la grande bellezza di Roma con la mondanità che esprime, Giovanna (Dadina nel film), interpreta il ruolo della saggezza, a sottolineare che la vera statura di una persona non é nei centimetri, ma nella sua autorevolezza”.
E sono tutti d'accordo nel ritenere che sia proprio Giovanna Vignola ad incarnare la 'grande bellezza' .... per l'impegno dimostrato nel sociale (come presidente regionale dell'associazione "Acondroplasia, insieme per crescere") ; per la spontaneità, l'entusiasmo e la naturalezza che la contraddistinguono.
Ma anche per la determinazione, la forza e l'energia contenute in questa piccola donna che rende grande il genere femminile e che, rivolgendosi, a quanti sono considerati diversi, dice: "dobbiamo avere un carattere tanto forte perché la società è difficile che cambi."
Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia
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