Tutto ciò, forse perché "madre natura" stanca dei selvaggi disboscamenti dovuti all'edilizia selvaggia anche in aree non idonee a costruire, dell'inquinamento delle acque a causa di agenti chimici e dell'inquinamento atmosferico che ha fatto surriscaldare l'area a deciso di presentare il suo salato conto; così, dopo l'inconsueta nevicata novembrina di alcuni giorni fa, probabile preludio di un inverno che dovrebbe essere il più freddo degli ultimi cento anni, nel fine settimana appena trascorso, un vero e proprio nubifragio si è abbattuto sulla costa abruzzese ed in particolare nella conurbazione Chieti - Pescara, provocando lo straripamento dei fiumi Alento e Pescara con conseguente allagamento della Val Pescara e della Fondovalle Alento.
La copiosa acqua caduta dal cielo ha causato seri problemi alla costa dove centri urbani come Pescara, Montesilvano, Francavilla, Spoltore, Silvi e Pineto sono paralizzati perché completamente allagati, mentre i centri collinari come Chieti, Atri, Penne, Bucchianico, Ripa, Torrevecchia sono al sicuro dalla forza dell'acqua ma a possibile rischio frane a causa della terra allentata prima dalla neve e ora dalla pioggia.
A tal proposito, questa mattina, anche a rischio della nostra incolumità, ci siamo avvicinati ai fiumi Pescara e Alento e abbiamo documentato con un set fotografico lo stato delle acque fluviali che continuano pericolosamente a salire minacciose.
In particolare, abbiamo immortalato con immagini che si commentano da sole la situazione della Fondovalle Alento, dove il fiume ha inondato il ponte che collega Chieti con il bivio di Villamagna, Francavilla e Bucchianico, rendendo impossibile il transito; e la situazione della Val Pescara,al confine fra Chieti e Villareaia di Cepagatti (Pe) dove il fume Aterno ha straripato, andando a minacciare finanche alcune infrastrutture e impianti come il distributore di gas e metano vicino al Parco Fluviale di cui abbiamo intervistato il gestore:
"Per ora il distributore è al sicuro - ci ha detto il titolare - ma se l'acqua salirà ancora un metro potrebbe toccare la centralina elettrica. Il problema serio - ha proseguito il titolare del distributore - è sapere quando potremo tornare a lavorare, perché se anche l'acqua si ritirerà, saremo invasi dai detriti e dal fango. Fortunatamente siamo assicurati".
I danni del nubifragio alle infrastrutture non sono ancora quantificati, ma si spera ora che smetta di cadere acqua dal cielo,intanto i tecnici, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile sono a lavoro affinché non tracimino le dighe di Bussi e di Penne, altrimenti il disastro potrebbe essere molto più grave.
Le autorità, per ragioni di sicurezza, chiedono ai cittadini di non spostarsi nelle aree colpite dalle inondazioni se non strettamente necessario.
Infine, per gli ultimissimi aggiornamenti sulla vicenda, pare che si stia evaquando il centro commerciale di Chieti Megalò, che è la più grande struttura d'Abruzzo. Il tutto quale prevenzione per evitare i periocoli derivati dall'esondazione del fiume Aterno-Pescara.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia