Stando ad un comunicato del Comitato 10 Febbraio del 31 Luglio 2013, la Farnesina avrebbe diffuso agli organi di stampa la notizia di una prossima chiusura delle sedi diplomatiche per ragioni di "revisione di spesa".
News che ha suscitato i dubbi del Presidente del Comitato Michele Pigliucci, secondo il quale "chiudere i consolati nelle terre dove l'Italiano è la seconda lingua rappresenta una scelta incomprensibile che, per risparmiare qualche euro, rischia di avere gravi ricadute sulla nostra capacità di difendere la cultura italiana nel mondo".
Istria e Croazia sono tutt'ora abitate da una forte componente italiana che, già due anni fa, aveva espresso perplessità sull'ipotesi avanzata dal Ministero degli esteri. In un articolo de Il Piccolo di Trieste, datato 7 dicembre 2011, veniva riportato l'intervaneto del presidente dell'Unione taliana Maurizio Tremul alla televisione di Capodistria: "Mi rendo conto che la situazione è grave e che i tagli sono necessari ma penso che gli interessi strategici devono essere tutelati".
E sulla strategia batte oggi anche Pigliucci affermando che: "La vocazione strategica dell'Italia è quella di porsi come punto di riferimento culturale ed economico nell'area dell'Alto Adriatico e nella regione dei Balcani".
Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia
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