Durante le perquisizioni, avvenute nel maggio scorso, è stata sequestrata varia refurtiva, tra cui carte di credito, cellulari, macchine fotografiche, una videocamera e anche la fede nuziale di una paziente.
La polizia si è messa sulle tracce della donna partendo dal dato che era sempre presente in ospedale in occasione di furti denunciati. In particolare, la dottoressa risultava sempre essere entrata negli spogliatoi in occasione dei furti avvenuti nei locali a danno di colleghe medici e infermiere. Per entrare e uscire dagli spogliatoi, gli addetti devono infatti usare il badge personale e ogni operazione viene registrata elettronicamente: cosa della quale l’indagata non era a conoscenza.
Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi, ha dichiarato di essere molto rattristato dal “fatto che un professionista, seppure in formazione, preposto alla assistenza sanitaria, possa aver commesso i reati che gli sono stati contestati dalla polizia, che ha svolto gli accertamenti del caso. Appare evidente che il rapporto fiduciario deve ora considerarsi interrotto, visto che è fondamentale nella interazione tra medico e cittadino-utente, che l'assistenza venga affidata a personale che non si sia macchiato di reati tanti gravi. Come Azienda Ospedaliera ci consideriamo parte lesa ed esprimiamo piena soddisfazione alle forze dell'ordine per la celerità delle indagini”.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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