SEMPRE L’11 LUGLIO,
ALLE ORE 19.15 sarà la volta della visione di “Heavenly Mud” di Ton van
der Lee, documentario di architettura che prende la forma di un viaggio
lungo il fiume Niger, in Mali. Si passeranno in rassegna le antiche
moschee e i palazzi millenari di città leggendarie come Timbuktu e
Djenne, costruiti in fango secondo lo stile tradizionale
12 LUGLIO,
SARANNO PROIETTATI I SEGUENTI VIDEO:
Ore 18,00 – arte
Niki de Saint
Phalle et Jean Tinguely: les Bonnie & Clyde de l’art, di Louise Faure,
Anne Julien (55’)
Ore 19,15 – arte
Roxy in the box - Schiaffilife di
Massimo Andrei (17’)
Ore 19,45 – architettura
Renzo Piano – Un
concerto per Paul Klee, di Maria Teresa de Vito (26’)
A proposito
dell’iniziativa “Arte e Dintorni”, eventi e rassegna di film
documentari sull’arte contemporanea, la curatrice Laura Trisorio
afferma: “Ho accettato con gioia la proposta di presentare a Postignano
una selezione tra i migliori documentari dal Festival Artecinema perché
mi piace pensare che un po’ dell’energia straordinaria che il Festival
riesce a convogliare da diciotto anni nella città di Napoli possa
arrivare in questo piccolo borgo nel cuore d’Italia, nell’augurio che
diventi un centro propulsore e vitale per l’arte contemporanea.
“Arte e Dintorni”, è una delle sezioni della manifestazione “Un
Castello all’orizzonte” iniziative estive a Postignano, con il
Patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del
Comune di Sellano.
Per chi vuole restare a Postignano per vivere un’
esperienza enogastronomica rilassante e piena di emozioni, c’è l’
opportunità di mangiare alla trattoria del borgo “LA CASA ROSA”. Si può
anche prenotare al numero 0743 788005 o 334 1876830.
Postignano è
una frazione del Comune di Sellano (PG) che fu abbandonato negli anni ’
60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata
molti anni, a cura di due imprenditori napoletani, gli architetti
Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.
Il Castello di Postignano
offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza
e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’
impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le
risorse di una vivibilità moderna - una decina di botteghe, un piccolo
albergo/ristorante, una sala conferenze, un centro servizi, l’antica
chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento.
Qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali
una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata.
Alla fine degli anni ’60, l’architetto americano Norman F. Carver
definì il Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari
italiani, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo,
aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico
“Italian Hilltowns”.
Il borgo di Postignano (esempio meglio
conservato tra i villaggi fortificati della Valnerina) ha forma di
triangolo, con torre di avvistamento in alto e mura che circondano le
abitazioni costruite sul declivio di una collina.
Il Castello fu
conteso da Foligno e Spoleto e prese parte alle guerre tra guelfi e
ghibellini. Soprattutto tra il XIV e il XV secolo, il borgo ebbe una
fiorente economia basata su agricoltura, attività forestali,
artigianato del ferro e canapa.
A partire dal XVI secolo la sua
popolazione cominciò a diminuire; nel corso
del ’900 vi fu una
consistente emigrazione. Nel 1966, a seguito di un piccolo cedimento
del terreno, le famiglie furono evacuate. L’abbandono provocò il
deterioramento del borgo, aggravato dal sisma del 1997.
Nel 2004 il
borgo è stato inserito nell’elenco dei monumenti di interesse storico
artistico dal Ministero dei Beni Culturali.
Nel 2007 la Mirto srl, che
aveva acquistato il borgo prima del sisma, iniziò il restauro degli
edifici e degli affreschi, con il contributo della Regione Umbria e il
sostegno dell’ Amministrazione di Sellano.
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