(ASI) E’ stata del tutto negativa la partecipazione del governatore dell’Umbria, Catiuscia Marini, al talk-show di Bruno Vespa, Porta a Porta, giovedì sera su Rai 1. Con lei c’erano altri due esponenti del Pd, anch’essi di piccolo cabotaggio, Marco Meloni e Roberto Reggi. Sembravano tre studenti fuori corso agli esami: emozionati, smarriti, confusi, soprattutto impreparati, su tutto, che cercavano disperatamente di strappare almeno un diciotto. Niente da fare: bocciati. I “docenti” Andrea Scalzi del Fatto Quotidiano, Alessandro Sallusti del Giornale e Maria Teresa Meli del Corriere della Sera, constatato il livello di preparazione, non hanno voluto infierire più di tanto e, comunque, li hanno sempre messi in difficoltà. La Marini ha raggiunto il massimo della comicità quando ha difeso ed esaltato le primarie come prova di straordinario strumento di democrazia usato dal Pd per scegliere il premier. Infatti il duello finale è stato tra Bersani e Renzi e, ora, a guidare il governo c’è Enrico Letta, che alle primarie non ha nemmeno partecipato. Una prova della totale confusione che regna nel Pd, dove pare ci siano, attualmente, ben 23 correnti. E così si è avuta l’ennesima dimostrazione che gli iscritti ed i simpatizzanti, hanno ragione nel pretendere un cambiamento radicale di tutti i dirigenti che non sono in grado né di cambiare il partito, né tantomeno (ed è la cosa che ci interessa di più) governare il Paese. O cambia il partito o noi ce ne andiamo: è stato il messaggio, chiaro e forte, che è stato mandato dagli intervistati nelle sedi del partito. E ancora non avevano visto la trasmissione.
Catuscia Marini che, come riportavano qualche giorno fa tutti i giornali, ha avuto un crollo totale di fiducia, espresso dai cittadini umbri, per il pessimo governo della regione, farebbe bene a non partecipare a queste trasmissioni, non sono per tutti. Se pensava di recuperare popolarità e consenso, ha commesso un clamoroso errore, perché ha fatto vedere a tutti, anche a quelli che non la conoscevano, che il pessimo giudizio dei sondaggi, è ampiamente giustificato. Così come è chiaramente comprensibile la pesantissima sconfitta che il Pd ha subito in Umbria nelle ultime elezioni, con la perdita di più del 10 per cento dei voti.
Forse, quando si è fatta invitare alla trasmissione di Vespa, avrà pensato a Silvio Berlusconi, che con le sue partecipazioni televisive era riuscito a recuperare consensi e polarità, tanto da ottenere uno straordinario e del tutto inaspettato successo elettorale. Lasci perdere: il mezzo televisivo bisogna saperlo usare, e, poi, il confronto (politico) è piuttosto audace e del tutto improponibile.
Giuseppe Mazza – Agenzia Stampa Italia