L'Umbria è dunque vista da tre settori: stampa, web e tv.
Un lungo lavoro per la giuria: ben 59 candidature provenienti da 10 paesi:Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Ungheria, Romania, Austria, Russia, Danimarca e Mali; 3 finalisti per ogni sezione.
Il Festival, in questo frangente, riesce a svelare una regione, quale l'Umbria, più verace, pregna di arcani e tradizioni, paesi-gioiello, cibo "come una volta" e, il sempre sentito binomio folklore-religione.
Tutto ciò è stato sinteticamente sublimato nei reportage dei candidati; esordisce Giorgio Mencaroni "La grande caratura professionale degli autori, il prestigio delle testate, la qualità dei lavori presentati, è per noi motivo di grande soddisfazione".
Bruno Gambacorta, giornalista Rai e scrittore, in questa occasione è Presidente di Giuria, nonché presentatore dell'evento.
Si inizia con la sezione "stampa", l'Umbria scritta. Vincitrice é Nell Casey, The New York Times, con il racconto "Frescoes and Folklores in an Umbrian town", nel quale esprime il suo amore per una città di cui preferisce per opere opere d'arte e vita della gente: Gubbio. Gli atri due premiati saranno Federica Botta con "Tesori da scoprire", dove si esalta la caratteristica di regione-minore, intesa come meno conosciuta e Alessandra Mammì con "Sulle ali dell'utopia", dove invece se ne apprezza lo slancio innovativo e il lato contemporaneo umbro.
Per la sezione "web" il vincitore é Gamer Autdinov, con "L'Umbria dal passato al presente"; a seguito Edmondo Alex Berger,americano-danese, con la città fortezza di Orvieto" e Lee Marshall, dal Regno Unito, per la sua descrizione sulle tre cittá medievali: Spello, Montefalco e Bevagna.
Nella sezione "tv" trionfa Marco Hagge, di Bell'Italia, Rai 3, con "Il mondo è fatto a scale", dove protagonisti sono i saliscendi umbri.
Altri premiati della sezione sono Cristina Erbette, programmista e regista, che ha lavorato per programmi quali Linea Blu, Sfide eRai Storie, con il servizio "Terni, la città dell'acciaio". Altro premio a Maurizio Roversi e Susy Blady per "Le acque umbre" nell'ambito del programma Slow Tour, Rete 4.
Interessante incontro di più punti di vista, e a più voci, dove il comun denominatore é stata l'Umbria, ripercorsa dagli aspetti più misteriosi a quelli più inflazionati.
Gloria Panfili – Agenzia Stampa Italia