(ASI) “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri”, queste le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’incontro coi giornalisti, parole che hanno lasciato a bocca aperta il mondo intero, parole che hanno fatto luce ancor di più su un uomo che fin da subito ha dimostrato la sua umiltà al mondo, nessuna croce d’oro, nessuna pelliccia, neanche i mocassini previsti per il Papa,
si è affacciato da quel balcone mostrandosi alla folla in silenzio, quasi stupito di tanto calore e poi quelle parole semplici che nessuno si aspetta, “ fratelli e sorelle, buona sera”, per poi continuare definendosi Vescovo di Roma e non Papa, “ voi sapete che il dovere del conclave era di dare un Vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli Cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui” la folla esulta perché fin da subito percepisce l’amore e la bontà, ma soprattutto la semplicità di un uomo che fa dell’umiltà la propria linea guida. Nei giorni successivi coi propri comportamenti dimostrerà che quelle non erano solo parole, si preoccuperà di conoscere le guardie svizzere che restano fuori dalla propria stanza per assicurare la sua incolumità, darà grattacapi non da poco alle guardie del corpo facendo molti strappi ai protocolli previsti, per abbracciare un invalido, o per dare la benedizione ai bambini dietro le transenne, e con tutto l’amore del mondo li bacia in fronte, proprio come farebbe un padre, un uomo che si preoccupa del prossimo e decide di svolgere la celebrazione della lavanda dei piedi in un carcere, un uomo che riporta il Cristo nel cuore delle persone, un uomo che ci mostra il volto del Signore con la semplicità e l’amore, quell’amore che dovrebbe essere presente in ognuno di noi perché ogni volta che si tende la mano per aiutare qualcuno ad alzarsi, o si abbraccia un amico nel momento del bisogno, o si riesce ad essere misericordiosi verso il prossimo anche se questi ci ha fatto del male, allora in quel momento anche nei piccoli gesti non si rende vano il sacrificio del Signore che ha portato nelle spalle la propria Croce, per salvare tutti noi, un uomo anche Lui, nato nella povertà e morto in umiltà per poi risorgere. Incredibile come questo Papa da solo in così pochi giorni abbia riportato tale consapevolezza in quanti credono e forse anche in quanti erano scettici e come rassicura i giovani dicendo di non avere paura perché il Signore è vivo e cammina accanto a tutti noi per tutta la nostra vita.
Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia