(ASI) Il folto drappello di denigratori del partito greco Alba Dorata, accusato dai media di neonazismo, è rimasto deluso dai risultati delle elezioni svoltesi domenica scorsa in Grecia: il partito nazionalista guidato da Nikos Michaloliakos ha, infatti, preso il 6,95% dei voti. Solo qualche manciata di voti in meno rispetto allo straordinario risultato avvenuto alle elezioni del 6 maggio scorso; conquistati ora 19 seggi in Parlamento.
In pochi, almeno sulla carta stampata occidentale, prevedevano un bis di Alba Dorata sugli stessi livelli del mese scorso. "Eravamo il sesto partito - esulta il leader Nikos Michaloliakos - e ora siamo il quarto. Combatteremo contro il memorandum (l’austerità imposta dalla Ue, dalla Bce e dal Fmi, ndr) dentro e fuori il parlamento".
Oltre ai temi dell'immigrazione e della sovranità monetaria, Alba Dorata ritiene che la difesa dell'identità greca passi anche per altre strade, come quella della memoria storica e delle rivendicazioni territoriali. Nei giorni scorsi Michaloliakos, durante un comizio a Salonicco, ha affermato la sua volontà affinchè le Grecia si appropri di Smirne e della costa turca del Mar Nero, territori che appartenevano all’Impero Bizantino. Inoltre, Michaloliakos, nella stessa occasione, ha aspramente criticato il sindaco di Salonicco, a causa della proposta di intitolare una strada della città greca ad Ataturk, massone, antireligioso e padre della patria turca.